mercoledì 10 novembre 2010

Il castello di mercoledì 10 novembre



PREDAPPIO ALTA (FC) - Rocca degli Ordelaffi

Gli storici locali fanno risalire l'impianto del castello al 1283 ad opera di Giovanni d'Eppè o d'Appia, consigliere e comandante delle truppe del papa Martino IV inviate in Romagna per riconquistare le terre cadute sotto la dominazione ghibellina della famiglia forlivese degli Ordelaffi, ma senza successo.
Dopo la sconfitta rimediata Giovanni d'Eppè si ritirò sul colle di Predappio e vi fece costruire il castello sulla sommità di una roccia. Da qui deriverebbe anche il nome stesso di Predappio. Il castello in origine aveva tre torrioni merlati alla ghibellina (a coda di rondine), la porta d'entrata al castello era sormontata dallo stemma della nobile famiglia Theodoli di Forlì. Oggi il coronamento della cinta muraria e dei torrioni risulta piano, si nota purtroppo la totale assenza di merlatura. La pianta attuale del castello, pur se irregolare, può considerarsi quadrilatera, con il lato rivolto verso monte terminato alle due estremità da due torrioni dal diametro di circa 7 metri. La successiva storia del castello si identifica con le lotte feudali ed in particolare fra le famiglie dei Calboli e degli Ordelaffi di Forlì, tanto che nel 1289 risulta sotto il dominio dei Calboli del partito Guelfo, ma pochi anni dopo sono i Ghibellini Ordelaffi a controllarla.
Riconquistata al controllo della chiesa nel 1359 dal cardinale Albornoz, venne donata da Francesco de Calboli a Firenze nel 1382 e in questa epoca eretta a comune, la ritroviamo nel 1434 nuovamente in possesso degli Ordelaffi che apportarono pesanti modifiche alla struttura originaria per renderla in grado di far fronte ai nuovi criteri bellici. Di fatto però la rocca non fu mai direttamente al centro di attacchi, ma seguì le sorti dei castelli limitrofi nelle lotte delle famiglie che combattevano per il predominio dei territori del Forlivese e della Romagna.
Tornata in possesso dello stato della Chiesa nel 1504, sembra per il tradimento del castellano, vi restò, a parte il breve dominio Napoleonico, fino all'unità d'Italia.
Al centro del castello si nota la parte apicale dell'imponente masso di puddinga sul quale poggia l'intera struttura, circondato da alti cipressi.
Sul giardino si affaccia un locale recentemente ristrutturato ed utilizzato come centro degustazione dei vini prodotti dalle aziende locali, mentre su uno dei torrioni è stato ricavato un terrazzo panoramico.

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