venerdì 12 novembre 2010

vergogna romana !!

articolo di "Leggo" di oggi...che razza di futuro stiamo costruendo per i nostri figli? Eppoi, con la povertà che c'è in giro che senso ha cercare di togliere altri soldi con i giochi d'azzardo dove la vittoria è quasi impossibile ? Sono disgustato da quello che vedo quotidianamente e che è stato ben descritto qui di seguito.

Venerdì 12 Novembre 2010
di Franco Pasqualetti

ROMA - Slot machine e videopoker a pochi passi dai binari. File di giocatori a ridosso delle macchinette per stampare i biglietti. Ragazzini con tanto di zainetto sulle spalle intenti a puntare soldi. Non siamo in una bisca, né in un casinò: ma nelle stazioni della metro di Roma. Per l’esattezza sulla linea B, quella che attraversa la città passando per il Centro.
Un viaggio, stazione per stazione, per verificare la sala giochi underground. Partiamo da Rebibbia, capolinea della linea blu: qui c’è un’edicola. Ha tutto ordinato: giornali, riviste e in bella vista una slot machine digitale. In fila ci sono due ragazzi, uno di colore e l’altro italiano pronto con una decina di monete in mano. Scendiamo le scale mobili e andiamo avanti, scendendo ad ogni fermata: in tre stazioni non c’è traccia di macchinette, alla quarta (Monti Tiburtini) un bar tabacchi ha ben due slot. Un capanello di persone a pochi passi dai tornelli che portano alle banchine. Gli addetti di stazione assistono tranquillamente alle imprecazioni «Stamattina proprio non è aria - dice un omone coi baffi sui cento chili - cinquanta euro so’ volate».
Arriviamo a Termini, ma girando per la stazione sembra di essere a Las Vegas: c’è un grande punto “Game Express” dove ci sono quasi esclusivamente macchinette per giocare, all’ingresso (sorvegliato da dei body guard che chiedono i documenti) un grosso cartello che vieta l’accesso ai minori di 18 anni. Tutto regolare.
Le sorprese arrivano in altri punti vendita: una biglietteria ha due slot machine nella zona di transito dei passeggeri. Fermi ci sono un uomo e due donne, arrivano due giovani: avranno al massimo 16 anni. Attendono il loro turno in fila: puntano (e perdono) 15 euro in meno di 10 minuti. Poi se ne vanno.

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