domenica 19 dicembre 2010

Il castello di lunedì 20 dicembre



NETTUNO (RM) - Forte Borgia

Fu voluto da papa Alessandro VI Borgia, allo scopo di rafforzare il sistema difensivo costiero della Campagna a sud di Roma. Il Pontefice incaricò della sua realizzazione il figlio Cesare, detto il Valentino, famoso per la spregiudicatezza delle sue gesta politico-militari che ne fecero, per molti storici, il simbolo del principe rinascimentale. L’architetto prescelto dai Borgia fu Antonio da Sangallo il Vecchio che rielaborò magistralmente i precedenti prototipi ideati dal fratello, Giuliano da Sangallo, che forse gli aveva fornito i disegni. Il forte venne progettato seguendo quindi i nuovi schemi e le regole cinquecentesche elaborate attraverso un preciso studio geometrico perfettamente visibile dalla pianta.
Il massiccio edifìcio è a forma quadrata, di circa 42 metri di lato, ognuno spesso oltre i 4 metri e realizzato in pietra arenaria rivestita da laterizi. Ai lati è dotato di quattro bastioni dalla forma cosiddetta a orecchioni o anche cuoriforme, ed è circondato da un fossato sui tre lati che non guardano verso il mare. All’interno prende forma un elegante cortile ad arcate a tutto sesto e, sul lato centrale verso il mare si innalza un poderoso maschio. Lungo i bastioni si aprono numerose postazioni per il fuoco difensivo, le troniere, che garantivano la difesa del forte da ogni lato, incluso il tiro di fiancheggiamento. Ogni bastione aveva due camere di livello per il puntamento delle artiglierie e nella parte superiore delle murature perimetrali corre un camminamento a merloni inclinati su mensole. La costruzione della fortezza avvenne tra il 1501 ed il 1503, rappresentando uno degli esempi più avanzati di architettura militare, vero compendio di tutti gli accorgimenti tecnici atti a rendere inespugnabile una rocca. Nei secoli successivi si ebbero diversi restauri e ampliamenti, testimoniati dagli stemmi dei papi che li promossero. Dopo i Borgia la fortificazione passò ai Colonna e poi alla Camera Apostolica e nel XIX secolo ai Borghese. Nel 1920 l'edificio fu acquistato dal barone Alberto Passini Camossi che lo trasformò in lussuosa residenza privata. Nel 1925 qui venne stipulata la convenzione di Nettuno, tra Italia e Jugoslavia. Oggi l'edificio, di proprietà comunale, ospita il Museo dello sbarco alleato e l'Antiquarium, che espone materiale archeologico, storico ed artistico del territorio di Nettuno.

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