venerdì 3 dicembre 2010

Il castello di venerdì 3 dicembre



TREQUANDA (SI) - Castello Cacciaconti

Di origini duecentesche, domina e caratterizza l’antico borgo medievale con la sua pianta trapezoidale ed il maestoso torrione cilindrico in pietra, in parte ricostruito dopo la guerra, che ne testimonia l’antica struttura fortificata. Di proprietà dei Signori Cacciaconti della Scialenga dopo diverse vicissitudini (l’infeudamento fu confermato da Federico II il 25 novembre 1220), il Castello, dopo essere appartenuto anche a artolotto dei Tolomei, nel 1555 venne annesso, insieme all’intero territorio di Trequanda, al Granducato di Toscana ad opera di Cosimo de’ Medici e ne seguì la sorte fino all’unità di Italia. Il castello ha ospitato durante i secoli abitanti diversi. Fra i più illustri va ricordata la Beata Bonizzella Cacciaconti, nipote di Guido e figlia del grande feudatario ghibellino Ildebrandino, donna di intensa fede e viva carità, vissuta nel XIII secolo. Ospitò anche personaggi di non chiara fama, come Musciatto Franzesi. Posto in posizione strategica lungo la strada che da Chiusi conduce a Siena, per questo motivo il fortilizio è stato più volte preteso in proprietà da Siena e Firenze. Dal dopoguerra il complesso è divenuto di proprietà del Fondo Pensioni per il Personale Cariplo. Il compendio immobiliare occupa parte dell’area dell’antico borgo compreso tra le mura storiche, con accesso direttamente sulla piazza di Trequanda. Dall’ingresso principale si accede al cortile interno su cui affacciano: il fabbricato storico, di tre piani fuori terra oltre al sottotetto costituente la parte nobile residenziale; corpi minori di fabbrica su due piani fuori terra (oltre ai cantinati) già adibiti a magazzini, ad antiche botteghe artigiane, a scuderie ed alle cantine utilizzate fino agli anni ’70 per le attività connesse alla gestione della relativa Fattoria. Le facciate interne ed esterne sono intonacate e alcune stanze dell’ala sinistra (quella più antica) hanno mantenuto i soffitti lignei a cassettoni e decorazioni floreali. Proseguendo oltre il cortile si passa nella zona verde del complesso: il giardino all’italiana si trova sotto il torrione circolare ed è compreso tra il castello vero e proprio ed piccolo parco alberato, delimitato dalle mura merlate, che si affacciano sulla sottostante campagna. Trequanda , con la sua torre rotonda, costituisce un caso piuttosto isolato; pur se non mancano in terra senese altre torri rotonde munite di apparato a sporgere addossate ad edifici fortificati (Sarteano). La forma circolare e l’emergere dalla muratura la identificano chiaramente come antenata del bastione, che diverrà la forma difensiva più usata nei secoli successivi.

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