martedì 18 gennaio 2011

Il castello di martedì 18 gennaio



PORTOMAGGIORE (FE) - Delizia Estense del Verginese a Gambulaga

Era una delle numerose residenze estive e di caccia della corte degli Este. Si presenta come un castello a pianta rettangolare e a due ordini, delimitato da quattro torri merlate a pianta quadrata. A lato è posta una piccola chiesa settecentesca, unita all'edificio tramite un portico, anch'esso della stessa epoca. Fu costruito su commissione del Duca Alfonso I, sotto la direzione e forse su progetto di Biagio Rossetti, modificando un casale preesistente. Completato nel 1488, l'edificio venne donato dal Duca alla bella cortigiana Laura Eustochia Dianti (Ferrara, 1500-1573), con la quale il Duca aveva una stabile relazione extraconiugale, e che sarebbe successivamente diventata sua sposa dopo la morte nel 1519 della seconda moglie, la celebre Lucrezia Borgia. La negazione della validità di questo matrimonio fu il pretesto che permise al Papato di disconoscere gli eredi di Alfonso I, e di annettere così il Ducato di Ferrara nel 1598. La Dianti, alla morte del Duca, diede il via ad una serie di lavori di risistemazione della dimora da lei prediletta. L'edificio venne ingrandito, munito di quattro imponenti torri angolari a pianta quadrata, di timpanature decorative alle finestre e di un bugnato in cotto, come cornice per le porte e i quattro torrioni. Tali cambiamenti vengono attribuiti a Girolamo da Carpi. Di fatto quindi, anche se la Dianti costituì nel nuovo castello una piccola corte sul modello della grande ferrarese, il Verginese fu dunque una vera e propria delizia estense solo per un anno, sotto la guida di Ercole II, poi la sua ricchezza e vitalità artistiche e culturali sono da ricondurre all'opera di Laura, che fu mecenate per numerose grandi personalità dell'epoca. Alla morte della cortigiana tutti i possedimenti a lei ceduti rimasero di proprietà del maggiore dei due figli avuti dal duca e, in seguito, al nipote Cesare d'Este. In ogni caso la prosperità della Delizia cessò con la fine del casato estense e il passaggio dei suoi territori allo Stato Pontificio che si è preoccupato di cancellare tutti i fasti di questa casata troppo laica ed amante della troppo libera arte Rinascimentale. La Delizia è stata recentemente oggetto di un magnifico restauro critico conservativo, che permette di apprezzarne al pieno l'elegante architettura. E' stato da poco terminato il ripristino del brolo o giardino rinascimentale che riporta al suo antico splendore il terreno circostante. Oggi è sede dell'importante mostra di reperti archeologici e stele funerarie romane recentemente scoperti nel territorio adiacente, intitolata "Mors Immatura, i Fadieni e il loro sepolcreto".

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