martedì 26 luglio 2011

Il castello di martedì 26 luglio



BELLARIA IGEA MARINA (RN) - Torre Saracena

Dopo le invasioni e le ruberie dei pirati turchi negli ultimi anni del XVI secolo, lo Stato Pontificio decise di costruire un serie di torri, lungo la marina, dal Tavollo fino a Bellaria, per difendere gli abitanti della costa. All'interno di esse, a quell'epoca altissime sulle dune e sulla spiaggia, si trovava una guarnigione di cinque soldati e un comandante, munita di "archibugi, spingarde, polveri e micce". Al suono della campana, in caso di pericolo, gli abitanti potevano "rifugiarvisi" dentro e organizzarsi per la difesa. Unica rimasta pressocchè immutata delle sei torri tuttora presenti, la torre di Bellaria era collocata all'epoca in prossimità della spiaggia (attualmente in posizione più avanzata) e con un ampio raggio di visuale, ospitava un piccolo gruppo di soldati ben armati con il compito di perlustrare il territorio di propria competenza e di dare l'allarme in caso di pericolo con il suono di una campana. Venuta meno l'esigenza militare, fu utilizzata in seguito come punto di vedetta contro il traffico di contrabbando e per accogliere in quarantena i marinai in sospetto di contagio di malattie trasmissibili. Più recentemente è stata utilizzata anche come caserma della Guardia di Finanza. E' composta da tre piani accessibili con una scala a chiocciola interna. Attualmente ospita nei piani superiori un un museo micologico con una ricchissima collezione di conchiglie e resti fossili di molluschi, invertebrati marini, crostacei, testimonianze di animali marini e scheletri provenienti da tutto il mondo e appartenuti ad ogni era geologica, ed è inoltre mostra di carta moneta.

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