domenica 6 novembre 2011

Il castello di domenica 6 novembre



ROCCHETTA VARA (SP) – Castello Malaspina in frazione Suvero

A dominio del borgo di Suvero si trova il castello, lungo la via che porta al Passo dei Casoni. Quando il Marchese Rinaldo Malaspina nel 1549, a seguito di alcune divisioni testamentarie, ricevette l'investitura come signore del feudo di Suvero, decise di ampliare e rinnovare, il precedente castello già vecchio di quattro secoli. L’opera venne portata a termine dai suoi discendenti. Intorno ad esso si sviluppò l'attuale borgo, che conobbe molti possessori: prima gli Estensi, in seguito i Signori di Vezzano e nel XIV secolo come già scritto passò sotto il dominio dei Malaspina. L'edificio presenta una forma trapezoidale con tre torri circolari. Data l'epoca, si era infatti in pieno Rinascimento, il castello pur mantenendo un aspetto massiccio, aveva ormai perso la sua originaria vocazione esclusivamente militare per diventare in primo luogo una dimora, nonostante la presenza delle infrastrutture necessarie al casermaggio di una piccola guarnigione. Fu quindi, per oltre due secoli, l'abitazione dei feudatari di Suvero e nonostante alcuni danni provocati da eventi bellici, peraltro piuttosto limitati e prontamente riparati, rimase praticamente intatto. Postazione difensiva e poi residenziale dei Malaspina, il castello fu da loro abbandonato dopo il 1797 con la fine della signorie imperiali decretata dalla nuova dominazione francese napoleonica. L'incuria che si prolungò per tutto l'ottocento e il terribile terremoto del 1921, provocarono il crollo di alcune parti dell'edificio, fra cui due delle tre torri d'angolo; ne è sopravvissuta solo una alta 18 metri. Oggi il castello di Suvero appartiene alla famiglia Romani che, dopo averlo acquistato, ha provveduto al totale ripristino con risultati eccellenti, come ad esempio la ricostruzione delle torri circolari andate distrutte in precedenza. Il castello è immerso in un parco meraviglioso, che è accessibile per gentile concessione del proprietario, il quale, in qualità di cicerone, fa rivivere al visitatore mezz'ora di autentica nobiltà. Attualmente il castello è a due piani: esistono tracce che dimostrano l'esistenza di un terzo piano, in cui era collocato anche un mulino a vento la cui macina è conservata nello storico edificio.

Nessun commento: