mercoledì 21 dicembre 2011

Il castello di martedì 20 dicembre



APRICALE (IM) – Castello della Lucertola (Conti di Ventimiglia-Doria)

Trovandosi nella piazza principale del paese non si può non notare immediatamente questa imponente fortificazione. Edificata su uno sperone di roccia, molto probabilmente nel X secolo, dai Conti di Ventimiglia, appartenne dal 1270 in poi alla nobile famiglia dei Doria. Anticamente la struttura era dotata di due torri quadrate, molto simile al castello di Dolceacqua, finché in seguito una delle due torri rimasta in piedi fu trasformata nel campanile della vicina chiesa della Purificazione di Maria Vergine. Nei secoli successivi il borgo seguì le vicissitudini del feudo di Dolceacqua negli alti e bassi e nelle lotte anche fratricide che la potente famiglia genovese dei Doria ebbe con i nemici di turno: dalle malefatte di Imperiale Doria che causarono vendette da parte dei paesi confinanti, alle lotte tra Guelfi e Ghibellini che li opposero alla Contea di Ventimiglia. Tutta questa instabilità contribuì a trasformare il castello in una vera e propria fortezza ritenuta inespugnabile. Di particolare rilievo storico è la dominazione, durata solo qualche anno, dei Grimaldi di Monaco, gli antenati del principe Ranieri. Si era in un periodo di relativo benessere agli inizi del XVI secolo quando Bartolomeo Doria, figlio di Enrichetto, pensò di potersi impossessare del territorio monegasco uccidendo il proprio zio, fratello di sua madre, Luciano Grimaldi, signore del luogo. La partecipazione complice di Andrea Doria che, con la sua potente flotta, stava davanti al porto, diede all'avvenimento un'importanza notevole. Ma, quando il 22 agosto 1523 Bartolomeo uccise lo zio a pugnalate, i genovesi non intervennero e l'assassinio non ottenne i risultati sperati, anzi....la vendetta di Agostino Grimaldi, fratello dell'ucciso e vescovo di Grasse fu terribile.
Egli fece invadere tutto il territorio e cinse d'assedio Apricale e il suo castello dove si era rifugiato Bartolomeo per la sua posizione strategica quale ultimo baluardo difensivo. Le operazioni militari si protrassero e gli abitanti ne subirono le conseguenze maggiori. Alla fine il maniero e il borgo capitolarono e vennero parzialmente distrutti, e la popolazione ebbe l'onere di rimediare con gabelle e diritti feudali nei confronti dei Grimaldi. Il castello dovette pertanto essere nuovamente ricostruito, ma con funzioni militari ridotte rispetto all'uso precedente. Nel 1634 il castello divenne di proprietà del Ducato di Savoia per poi ritornare, nel 1652, a Francesco Doria; nel 1806 fu venduto dalla famiglia a Stefano Cassini, per la cifra di 3.400 lire genovesi, che trasformò il castello nella sua residenza privata. Nel Novecento il nuovo erede del castello, Fruttuoso Cassini, chirurgo, ricavò all'interno dell'edificio due appartamenti che fece in seguito affrescare dal pittore Leonida Martini e realizzò inoltre un giardino pensile con un nuovo muraglione verso la chiesa. Oggi, dopo un periodo di abbandono, è di proprietà del Comune di Apricale che lo utilizza per mostre e convegni culturali. In un corridoio, ricavato tra le mura storiche del castello, è stata allestita la "Galleria del teatro" dove vengono esposte le varie locandine, a partire dal 1990, degli eventi culturali che si svolgono nel borgo. Sono inoltre conservate le sagome dei Tarocchi dell'artista genovese Emanuele Luzzati. Il castello è altresì sede del "Museo della storia di Apricale" dove, tra importanti documenti e reperti storici, sono conservati i celebri statuti apricalesi medievali del 1267. Per approfondire si può visitare il seguente link:
http://www.apricale.org/it/ilturismo_cosavedere_ilcastello.asp

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