venerdì 20 gennaio 2012

Il castello di sabato 21 gennaio





PICO (FR) – Castello d’Aquino-Farnese

E’ situato sulla sommità del paese, in cima ad una collina ai piedi dei Monti Ausoni, a circa 194 m sul livello del mare, praticamente tra la vecchia Via Latina, strada consolare che univa Aquino alla città di Fregellae, e la antichissima Via Appia che passa per Fondi e Formia. Fu costruito nella prima metà del secolo XI da un certo Giovanni Scinto, dei Conti d’Aquino. Gli avvenimenti successivi alla sua fondazione sono noti: il castello, appartenuto alla circoscrizione di Pontecorvo, passò più volte di mano dai signori di Fondi ai monaci di Montecassino. Si sa ancora di un assedio da parte di truppe cassinesi in occasione di una rivolta fomentata da Riccardo signore di Pico. Nel Trecento il castello raggiunse una propria organizzazione comunale e doveva avere una certa consistenza, visot che annoverava una decina di chiese e doveva fornire quattro soldati. Distaccatosi definitivamente da Pontecorvo, passando sotto la signoria prima dei d’Aquino e poi dei dell’Aquila, dei Montenegro, dei Del Balzo e degli Spinelli, ne seguì le sorti quando quest’ultimi furono coinvolti nelle guerre contro gli aragonesi. Dagli Spinelli passò ai della Rovere, e ai Farnese (1542), i quali ricostruirono il castello e promulgarono nuovi statuti. La loro presenza fu così importante che il paese cambiò nome in Pico Farnese. Durante il Settecento il patrimonio feudale venne liquidato a favore di famiglie borghesi locali e nel 1734 il feudo passò alla camera regia. Il fortilizio ha forma rettangolare ed è munito di torrioni angolari, su uno dei quali svetta una torre con orologio di costruzione rinascimentale. All’interno della cerchia muraria, conserva inoltre i ruderi di un’alta torre cieca adibita a carcere e luogo di giustizia. Con il passare dei secoli l’edificio è andato sempre più in rovina e numerose abitazioni che attualmente lo circondano vennero costruite con il materiale della rocca, considerata una vera e propria cava di pietra. Oggi una parte del maniero è stata destinata a parco pubblico e dalle sue rovine si può ammirare un vasto panorama.

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