martedì 20 marzo 2012

Il castello di martedì 20 marzo



CASALDUNI (BN) – Castello Ducale

Dalle ricerche effettuate e dai dati in possesso possiamo sostenere che il paese già esisteva intorno all'anno mille e dipendeva dalla Baronia di Tommaso Finucchio che la cedette a un certo Guglielmo di Rampano. Ciò è riscontrabile nel catalogo dei Baroni Normanni dove è testualmente riportato che Casalduni era un feudo governato da Guglielmo di Rampano "Feudo costituito da un milite". Nel 1100 Casalduni fu ceduta dagli Angioini alla Casa di Sus e fu posseduta da una certa Ilaria di Sus, figlia di Americo, membro della casata dei Sabrano, Conti di Ariano al seguito di Carlo d'Angiò. In quel periodo faceva parte del Principato Ulteriore. Nel 1320 risulta che fosse un centro più grande e ben più importante di Pontelandolfo e di S. Lupo, paesi vicini, come dimostrato da una bolla del 1351 che ne delimitava l'estensione. In seguito i Sabrano furono spogliati dei loro feudi per aver consigliato Giovanna II regina di Napoli di parteggiare per Luigi d'Angiò contro Re Alfonso d'Aragona e i loro possedimenti furono dati a Francesco Attendolo Sforza, capitano di ventura. Tra il 1420 e il 1425 il Castello Ducale passò ai Caracciolo, poi definitivamente ai Carafa per il matrimonio di Maria Caracciolo e con Diomede Carafa, Conte di Maddaloni. Nel 1506 Ferdinando il Cattolico ne confermò la cessione a Tommaso Carafa. Nel 1538 Diomede II Carafa vendette il Castello a Pietro Sartiano che acquisì il titolo di Conte di Casalduni. Nel 1688 Casalduni fu distrutto da un terremoto, ad eccezione del castello e delle chiese di San Rocco e di S. Maria della Consolazione. La famiglia Sartiano abitò nel castello fino al 1850 quando Ferdinando e Vittorio Cocucci lo acquistarono. Nel 1974 la famiglia Cocucci vendette il castello a Giuseppe De Michele. Ridotto a rudere, fu acquistato nel 1988 dall'Amministrazione Comunale che lo ha restaurato parzialmente e riaperto al pubblico il 12 Luglio 1997. L'edificio, attualmente sede della Biblioteca Comunale e di attività culturali come convegni, conferenze, mostre e sagre, colpisce il visitatore per la sua imponenza e per la gradinata d’accesso che conduce al portone d’ingresso. Di qui si accede ai piani superiori dove, attraverso le antiche finestre rettangolari con ornie in pietra scolpite, si ammira, in un incantevole paesaggio, la valle circostante. Suggestivi sono la torre cilindrica angolare ed il tratto dell’antico camminamento di ronda.

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