mercoledì 28 marzo 2012

Il castello di mercoledì 28 marzo



GROTTOLELLA (AV) - Castello Caracciolo

Venne edificato nel 1083 in cima ad un colle, su di una preesistente roccaforte longobarda, che ha subito diversi interventi nel corso dei secoli, non solo restaurativi ma anche ricostruttivi, particolarmente in epoca svevo-angioina e tardo aragonese. La Cronaca di Falcone Beneventano ci informa che il castello venne assediato e distrutto nel 1134 da Ruggiero II il Normanno. Per volere di quest'ultimo il castellum venne sottratto a Raone de Farneto e concesso ad Eterno de Montefusco, cui seguirono nel 1137 il figlio Guerriero e poco dopo Tancredi Incantalupo. Nel 1162 fu di Ruggiero de Farneto, mentre nel 1173 fu di Ruggiero de Crypta. Nel 1258 appartenne a Mattia de Crypta che ne riebbe la concessione da Carlo I d'Angiò nel 1262 per essersi ribellato a Manfredi di Svevia. Il feudo passò poi alla famiglia de Montjustin fino a quando, nel 1335, la regina Giovanna I lo donò ai d'Aquino. Nel 1466 il borgo fu ceduto ai Carafa e venduto nel 1596 ai de Ponte. Nel 1650 la struttura subì un cambio di destinazione, divenendo residenza gentilizia sotto i feudatari Duchi Macedonio. Il castello, che già agli inizi del 1900 fu dichiarato monumento storico e sottoposto quindi a tutela, fu venduto nel 1928 dalla Famiglia Caracciolo a vari privati, subendo una sorta di frazionamento. In seguito al grave sisma del 1980 subì varie opere di ristrutturazione. Un ulteriore restauro venne eseguito nel 1996. Oggi è ancora proprietà privata. Attualmente il castello si presenta con una veste presumibilmente aragonese (XV secolo): pianta quadrangolare (29x24 metri) disposta sull'asse nord-ovest/sud-est, corte interna (cui si accede da un portale ad arco in pietra arenaria e decorazioni floreali), bassi corpi di fabbrica, cortina esterna in pietra calcarea scandita da finestre rettangolari e rinforzata agli angoli da quattro torrioni (tre cilindrici e uno quadrato). Sul lato meridionale si notano alcuni fabbriche ottocentesche addossate al muro perimetrale del fortilizio. L'ingresso, sul prospetto orientato a nord-ovest, è posto tra due possenti torrioni circolari, di cui quello a destra ospita al piano terra una piccola cappella gentilizia, edificata nel 1150, con pregevoli affreschi seicenteschi, che funse da luogo di culto fino al XVIII secolo. All'angolo nord vi è una torre quasi cilindrica su base scarpata di cinque metri di diametro, alta sedici e realizzata con pietre calcaree miste a tufelli di taglio irregolare legate con abbondante malta. La torre ovest su base tronco-conica scarpata, misura invece sette metri di diametro e quindici di altezza, presenta due livelli e paramento in pietrame. La torre dell'angolo sud risulta la meglio conservata, con alto basamento scarpato di cinque metri di diametro e circa dodici di altezza. Costruita con pietre calcaree miste a tufelli irregolari e malta, presenta all'interno due piani comunicanti mediante scala elicoidale. L'unica torre quadrangolare, inglobata quasi interamente nelle strutture posteriori dell'angolo sud-est, ma sporgente ancora dalla pianta con pareti esterne lievemente scarpate, è alta circa quindici metri e presenta all'interno due vani sovrapposti. Dal cortile, a pianta rettangolare (10x15 metri) e con cisterna al centro, si accede agli ambienti del pianterreno, di varie dimensioni ed uso, agli alloggi residenziali ed ai sotterranei.

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