sabato 23 giugno 2012

Il castello di domenica 24 giugno




BARDINETO (SV) – Castello Del Carretto

Dopo l'occupazione di Rotari e dei suoi Longobardi, che furono all'origine del nome del paese ed avviarono altresì gli abitanti alla conoscenza del commercio, dei trasporti e dell'artigianato, nel 775 Bardineto fu soggiogata da Carlo Magno e donata ai monaci di San Pietro in Varatella. Nel 1142, in seguito alla divisione degli otto figli del Marchese Bonifacio I del Vasto, Bardineto era toccata a Enrico il Guercio, Marchese di Savona e progenitore dei Del Carretto, contemporaneo di Federico Barbarossa e suo seguace nelle Crociate. Lo stesso Barbarossa si accampò a lungo nelle vicinanze con il suo imponente esercito. Alla morte di Enrico il Guercio (1185), il possesso di Bardineto e dell'Alta Val Bormida finì nelle mani del figlio Enrico II che, assunto il titolo di Del Carretto, diede vita ad uno Stato capace di durare per quattro secoli, attraversando tutto il Medioevo. Proprio ai Del Carretto si deve nel XIII secolo la costruzione e la fortificazione del borgo alla cui sommità venne edificato il castello. Ne conferma l'esistenza un atto notarile del 1268 in cui viene suddivisa l'eredità del Marchese Giacomo Del Carretto, morto nel 1265, tra i tre figli: ad Antonio spettarono, tra gli altri, i diritti sul castello e sugli uomini di Bardineto. Nel diploma ufficiale dell'imperatore Carlo IV di Boemia, redatto nel 1355, viene confermata l'investitura di Giorgio Del Carretto, che morì proprio a Bardineto tre anni dopo, dei propri feudi e possedimenti tra cui vengono citati sia il castello che il borgo di Bardineto. All' inizio del XVII secolo, Bardineto passò sotto la dominazione spagnola fino al 1713, quando divenne parte della Repubblica di Genova, per poi essere assegnata, nel 1735 a Carlo Emanuele III di Savoia. Dell'antica fortezza, edificata molto probabilmente sulle fondamenta di un preesistente castrum romano, sono rimasti quattro lati dell'alta cortina difensiva a pianta esadecagonale (unico esempio a 16 lati), distrutta nel 1795 durante la battaglia di Loano (22-27 novembre) che vide di fronte le truppe di Napoleone e l'esercito austro-piemontese, asserragliato all'interno del maniero, mentre della cinta muraria che dal castello scendeva a protezione del borgo non si hanno più tracce. Gli Austriaci lasciarono sul campo 4000 morti e 5000 prigionieri, mentre la vittoria consegnò ai Francesi tutti i depositi di armi e di viveri che l'Austria aveva a Finale, Loano e Savona, e aprì le porte alla Penisola, permettendo loro di riallacciare le comunicazioni con tutto il litorale genovese. Nel 1814, infine Bardineto venne definitivamente aggregata agli Stati Sardi dei Savoia.

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