giovedì 19 luglio 2012

Il castello di giovedì 19 luglio



CAIVANO (NA) – Castello Angioino

Il castello così come si presenta oggi è frutto di una serie continua di interventi e trasformazioni susseguitisi nel tempo. In epoca longobarda, esisteva probabilmente solo un posto di guardia rinforzato dove ora è il Torrione. In quella fase la zona appartenne al principato di Benevento e Caivano fu forse sottoposto a S. Arcangelo, all'epoca villaggio fortificato longobardo a sua volta dipendente dal gastaldato di Suessula. L'indipendenza del borgo di Caivano dal castello di S. Arcangelo, cui appartenne anche durante le dominazione normanna, avvenne presumibilmente agli inizi della dominazione angioina e coincise con la costruzione del castello posto direttamente a protezione del centro abitato. Alla torre già esistente ne furono aggiunte altre tre, collegate tra loro da massicce mura sormontate da un camminamento difensivo. Pertanto gli artefici dell'imponente costruzione difensiva sono da individuarsi tra i primi feudatari che ebbe Caivano, tra cui Mustarolo Antiquini. A questi successe Bartolomeo Siginulfo. Tra i feudatari del XV secolo si annovera Marino Santangelo (conte di Sarno), che partecipò alle lotte tra Alfonso d'Aragona e Renato d'Angiò. Il castello sostenne nel 1441, per tre mesi, l'assedio di Alfonso d'Aragona, il quale ne ottenne alla fine la resa a patti. Nel 1452 il feudo venne acquistato dai Marzano. Poco tempo dopo, a seguito di  alcuni passaggi, pervenne direttamente ad Alfonso d'Aragona che lo vendette alla famiglia Gaetani. Agli inizi del XVI secolo questa famiglia, caduta in disgrazia nei confronti della corona spagnola, si vide il castello confiscato a favore della famiglia Colonna. Dopo un periodo di rafforzamento degli elementi difensivi, il castello, intorno al XVI secolo, fu lentamente trasformato da fortezza militare in residenza nobiliare. Fu realizzata la sopraelevazione e vennero aperte ampie finestre secondo gli stili rinascimentali napoletani. Fu nel XVII secolo, con la famiglia Barile, che ebbe il suo massimo splendore e nel XVIII secolo con l’avvento dei Borboni, il castello ospitò spesso il re. Danneggiato e restaurato dopo il secondo conflitto mondiale, con purtroppo alcune gravi compromissioni, tra cui il rifacimento del coronamento della torre maggiore e l'aggiunta di alcune superfetazioni lungo il perimetro, subì ulteriori lavori dopo il sisma del 1980. Oggi ospita la sede comunale e la biblioteca pubblica. Presenta una forma quadrangolare che distribuisce i diversi ambienti intorno ad una modesta corte interna, circondato da quello che era il fossato, presenta quattro torri angolari di cui, quella originaria la “maschia”, posta a destra dell’ingresso. La costruzione si sviluppa su tre livelli fuori terra ed uno seminterrato. Il fronte d’ingresso, collegato alla strada con un passetto che scavalca il “fossato” è fortemente marcato dalla presenza imponente della torre maschia che presenta sviluppo cilindrico su base scarpata e si conclude in sommità con beccatelli che sorreggono archetti di coronamento. Dei tre piani in cui si divide la torre è notevole la volta del primo per la sua speciale e simmetrica costruzione a spicchi. Tre ordini di bucature alleggeriscono la facciata, il primo è caratterizzato da due finestre arcuate poste ai lati del portale, il secondo riprende la tipologia di quello inferiore, il terzo livello, in asse con le altre, presenta ampie finestre rettangolari, che affiancano un modesto balcone posto in mezzeria, rimandando all’architettura rinascimentale napoletana. Il corpo ad Est, coronato con un modesto cornicione, mostra il portale arcuato sovrastato da una epigrafe marmorea finemente lavorata che, apposta da Giovanni Angelo Barile nel 1632, ricorda la visita del viceré don Emanuele Zunica y Fonseca e della moglie Eleonora Maria Guzman. La facciata rivolta a Sud ingloba parte di una torre angolare ed è marcata da ampie finestre che se pur non mantengono ai primi due livelli un ordine regolare, non creano confusione formale. Il fronte posto ad Ovest e soprattutto quello orientato verso Nord, sono sfigurati dalle trasformazioni avvenute in tempi diversi. Elemento architettonico di pregio è il portale di accesso al secondo livello che è arricchito da una elegante modanatura in marmo incisa con una ghirlanda di prodotti agricoli.

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