giovedì 2 agosto 2012

Il castello di giovedì 2 agosto




SUBBIANO (AR) – Castello

La storia di Subbiano ci riporta all'epoca romana quando il luogo era posto sotto la protezione di Giano come dimostra il suo nome Sub Jano. Secondo alcuni il paese prende il suo nome da questa frase latina, mentre per altri dal nome di persona Seviatum. Situati lungo la sponda sinistra dell'Arno, il castello di Subbiano insieme e quello poco distante di Castelnuovo, costituiscono la porta d'ingresso alla valle. Sui primordi appartenne al nobile Grifone di Grifone; questi nell'anno 1119 per cento soldi lo vendette ad Albertino, progenitore dei Conti Albertini di Chitignano. All’epoca era contraddistinto come casale e corte di Subbiano, ma forse gli Albertini non ne fecero l'intero acquisto, poiché nel privilegio concesso nel 1191 dall'Imperatore Enrico IV ai conti Guidi si comprende la metà di questa corte e castello, e di questa metà gli stessi Conti Guidi ebbero la conferma di possesso dall'Imperatore Federico II nel 1220. Nel 1221 alcuni documenti menzionano “una torre nel castello, due case dentro il castello presso la torre, alcune terre, il patronato della chiesa di S.Niccolò ubicato dentro, e quella di S.Maria posto fuori dalle mura”. In seguito Subbiano fu dominato da Tarlati di Pietramala (e vi fu un ampliamento del sito fortificato e la costruzione della seconda torre), finchè Pier Saccone, fratello del Vescovo Guido Tarlati lo sottomise al Comune di Firenze. Cacciato il Duca d'Atente a seguito di una ribellione nel 1343, i Subbianesi si staccarono dalla Repubblica Fiorentina, ma nell'anno 1384 con la caduta della città di Arezzo, tornarono sotto il dominio della Signoria di Firenze. L'antico nucleo abitato risulta notevolmente modificato a causa di nuove abitazioni che sono state addossate alle antiche murature; la torre che resta, detta Longobarda e già esistente nel X secolo, ha una pianta rettangolare, molto sviluppata in altezza. Il fortilizio di Subbiano ha rivestito un ruolo importante nell'assetto difensivo casentinese, derivatogli dalla privilegiata posizione per il controllo e la difesa del passaggio sull'Arno. Vi si accede da una porta-torre che invita in una stretta strada lastricata la quale, correndo tutto intorno alla torre, si apre in una bella porta con arco a sesto acuto che lascia scoprire tra le pietre antiche gli incavi delle botole e delle saracinesche che alzavano un pesante portone. E’ poi possibile vedere un angolo di Subbiano attraverso la bella feritoia a bocca di lupo che un tempo completava la struttura difensiva. La porta della Torre conduce ad un piccolo cortile aperto sul fiume. Ricercando notizie sul web, mi sono imbattuto in questo curioso sito, nel quale sono illustrate le diverse fasi di costruzione di un plastico del castello di cui stiamo parlano….molto interessante !
http://www.scalatt.it/bottega%20plastici_castello_subbiano.htm

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