giovedì 2 agosto 2012

Il castello di mercoledì 1 agosto




MISSANELLO (PZ) – Castello

Il suo nome originario era "Mesheolum o Mesnellum", in seguito prese il nome di Missanello dalla famiglia che lo governava in quell'epoca. Le prime notizie storiche circa le sue origini risalgono al 1072. Tra i primi signori di Missanello abbiamo un certo Osmundo che per premiarlo Roberto il Guiscardo, secondo l'uso normanno, lo nominò signore di Missanello col titolo di cavaliere, con la servitù in caso di necessità di fornire un cavaliere completo di cavallo, cavaliere, scudiero. Nel corso dei secoli si sono succeduti diversi feudatari fra cui Guglielmo Berengario, Roberto De Autresche, i Missanello, i Gattola, i Pappacoda, i Coppola, i Pignatelli, i Carafa, i Lentini fino al 1806. Del periodo feudale rimane il Castello situato nella parte alta del paese, che è stato certamente abitato dal feudatario. Le origini che vanta questa fortezza sono antichissime. Pare sia stata edificata nell’alto Medioevo su una preesistente fortificazione romana.Il feudo era costituito da Missanello, Gallicchio e Castiglione. Decio Coppola, feudatario dal 1552 al 1608, costruì a Gallicchio il palazzo del Barone, sua residenza e vi si trasferì. Di conseguenza, il castello di Missanello fu dato in godimento ai frati Minori di San Francesco, perché essendo l'epoca delle grandi pestilenze erano gli unici che accoglievano i bisognosi, specialmente i malati durante le grandi epidemie, ciò fino al 1855. In tale data una parte del Castello passò in proprietà al Comune, mentre la restante parte rimase in suo del barone Lentini. L'arciprete Filippo Bernardi acquistò dal Lentini e dagli Attolini tale proprietà nel 1907. L'avvenimento è ricordato da una lapide che ancora oggi si trova all'interno del Castello. L'edificio appare oggi assai trasformato e snaturato, tuttavia le sue forme fanno chiaramente intuire il suo aspetto precedente. Altre notizie si possono rintracciare al seguente link: http://www.pretesti.com/Testi_Pre/Bernardi_Il_Castello_di_Missanello.pdf

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