sabato 3 novembre 2012

il castello di domenica 4 novembre







BUCINE (AR) – Castello di Cennina

Sorge su un poggio di 477 metri a dominio della Valdambra, nel medioevo importante luogo di transito tra il Valdarno superiore fiorentino e la Valle di Montaperti nel senese e strategica via d'accesso a Firenze da sud. Il borgo di Cennina è racchiuso dai resti di un'imponente, per spessore e consistenza (alta in alcuni punti fino a 15 metri), cinta muraria su cui svetta il possente cassero a pianta rettangolare con la bella porta d'accesso al cortile interno con al centro il pozzo, attorno al quale sono sorte diverse case rurali, quasi tutte erette nei secoli scorsi utilizzando le pietre del castello. Sulla destra della bella piazzetta  sorgono i resti del Palazzo, residenza del castellano, in parte restaurato e adibito ad abitazione privata. E' ancora facilmente riscontrabile quello che era il perimetro delle mura: sul lato di nord-est sono praticamente intatte, a sud-ovest possiamo notare la torre d'angolo crollata, ora adagiata sul terreno. Dai suoi resti si deduce che era quadrata e aperta sul fronte interno come la torre orientale della vicina rocca di Civitella in Val di Chiana. Sia le mura del cassero sia quelle della cinta sono in bozze di pietra squadrata legate da malta di calce, mentre all’interno e all’esterno delle medesime murature, si hanno non pochi rifacimenti con elementi in cotto e misti, risalenti a ristrutturazioni databili al secolo XIV. Nel ‘68 lo scultore e ceramicista italo-francese Osvaldo Righi, innamoratosi delle rovine del castello di Cennina (in quel momento sia il villaggio sia il castello erano in vendita) decise di dedicarsi al suo restauro, in cambio di vitto e alloggio. Giovani studiosi arrivarono da tutto il mondo a dare una mano e dopo  un paio di anni nacque un centro culturale per mostre, seminari, e concerti – ancora attivo oggi. Il castello fu costruito nel 1167 dal conte ghibellino Brandaglia Alberigo d'Uguccione, che fu investito signore di Cennina da Federico II. La famiglia del Brandaglia controllò il castello durante il XII secolo, anche se la zona era sotto l'influenza dei conti Guidi, ma in seguito Cennina dovette più volte cambiare feudatari: fu occupata a vicenda dai Tarlati, Ubertini e gli stessi conti Guidi. La Valdambra, della quale Cennina era il punto strategicamente più importante, era terra di confine fra i domini fiorentini, aretini e senesi, e il castello fu di conseguenza assediato, distrutto e ricostruito più volte, coinvolto nelle guerre fra la guelfa Firenze e le ghibelline Siena ed Arezzo. Nel 1307 Cennina fu distrutta per mano dei senesi, alleati con i guelfi neri di Firenze che erano in guerra contro i guelfi bianchi alleati con i ghibellini di Arezzo. Gli incroci delle alleanze continuarono a mantenere Cennina al centro di passaggi di mano: nel 1349 furono di nuovo gli Ubertini a contendere al Conte Roberto di Battifolle il possesso del castello. La reazione fiorentina fu determinata: vennero inviate truppe al comando di Albertaccio Ricasoli e Giovanni Alberti, con l’ordine di riconquistare il castello a ogni costo e così Cennina tornò sotto la sfera fiorentina. Nel 1360, dopo alterne vicende, Cennina entrò definitivamente a far parte del territorio fiorentino, che stabilì nella valle un proprio avamposto fortificato. Dopo quasi un secolo, nel 1447, sempre in mano ai fiorentini, subì un devastante assedio da parte delle truppe Aragonesi, alleate di Siena. L'esercito di Alfonso re di Napoli espugnò le difese del castello nonostante la strenua resistenza, ma dopo soli quindici giorni il maniero fu riconquistato e rafforzato. L'ultima occupazione militare di Cennina avvenne nel 1529, ad opera dell'esercito del principe d'Orange, di passaggio sulla strada verso Firenze. Persa importanza con il consolidarsi del potere dei Medici a Firenze, Cennina subi un lento declino; l'abitato sorto sui resti della rocca fu inglobato, con la riforma leopoldina del 1772-74, nella comunità di Bucine. Per approfondire suggerisco il sito www.castellodicennina.com (ma è in inglese….)

2 commenti:

Unknown ha detto...

Castello meraviglioso, ho potuto visitarlo e conoscere Osvaldo che con tanta cura ha passato la sua vita a restaurarlo: un persona meravigliosa!

Lenny ha detto...

Ciao John, grazie per la testimonianza e...per essere passato per il mio blog ;-)

Valentino