giovedì 10 gennaio 2013

Il castello di giovedì 10 gennaio





VERZUOLO (CN) – Castello Marchesi di Saluzzo

L'edificazione di una prima struttura fortificata risale al 1159, ma nel 1377 Federico II, marchese di Saluzzo, decise di costruire un nuovo castello sulle rovine della costruzione preesistente. I suoi successori provvidero ad ingrandirlo e lo resero la più solida roccaforte del Marchesato. Di forma quadrata, rinforzato agli angoli da quattro torri, di cui due quadrate e due rotonde, era circondato da fossati; le mura erano guarnite di merli ghibellini e un ponte levatoio isolava la fortezza principale dal cortile esterno. Nel 1528 vi fu imprigionato Giovanni Lodovico (fratello di Michele Antonio, marchese di Saluzzo), chierico e abate di Staffarda e Villar San Costanzo. La funzione militare del maniero si esaurì nel XV, quando fu trasformato in palazzo di villeggiatura, inaugurando la sua stagione più sontuosa che durò fino alla metà dell’Ottocento. La costruzione fu ristrutturata, il parco abbellito e ingrandito. Le severe stanze dell’antica fortezza furono trasformate in sale e saloni riccamente arredati e decorati e furono costruite due cappelle gentilizie sovrapposte nella torre di Valfrigida. I lavori furono svolti per volontà di Silvestro della Manta, abate di Altacomba ed ambasciatore ordinario del duca di Savoia in Francia e a Venezia. In questa ristrutturazione vennero abbattute alcune importanti strutture del sottotetto, contro la volontà degli architetti del tempo, probabilmente una delle cause del nefasto crollo avvenuto all'alba del 18 giugno 1916, in seguito al quale una delle due torri quadrate per metà crollò e con essa buona parte dell'antico archivio del castello. Molti documenti vennero distrutti. In questa torre, infatti,erano custodite oltre sedicimila lettere riguardanti la storia del Piemonte e della Francia dal 1500 al 1800, migliaia di libri e suppellettili di elevato valore storico. Questa disgrazia tuttavia non fu del tutto inaspettata: già dal secolo precedente vi erano stati dei cedimenti che non presagivano nulla di buono. Così scriveva nel 1898 Giovanni Lobetti Bodoni di Saluzzo: "...per il deterioramento che lo edifizio subì in alcune sue parti, le visite non sono più concesse con la passata facilità; il che può dispiacere come ostacolo alla cultura artistica, ma ancora per la paura che il prezioso monumento sia avviato alla sua rovina; onde non si può non augurare che col beneplacito degli egregi proprietari esso sia acquistato dallo Stato e siano da questo apportate all'edifizio, nel quale si potrebbe, così ammirare ancora per lunghi anni uno dei più caratteristici modelli delle grandi rocche medioevali.". Nel 1938 vennero demolite la rimanente torre quadrata (detta dell'orologio), la torre del Belvedere e tutta l'ala; in pratica, sparì tutta la facciata più bella del maniero. Nel corso del XX secolo fu spogliato di tutti gli arredi, dei camini e addirittura della ricca fontana e l’assenza di adeguate opere di manutenzione ne fanno ora un edificio fatiscente ed abbandonato. Attualmente è proprietà privata e chiuso al pubblico. Molti gli ospiti illustri del castello: nel 1606, l'11 di settembre, il duca Carlo Emanuele I di Savoia; il 29 maggio del 1798 Giovanni Battista Bodoni; nell'autunno del 1831, la regina Maria Teresa vedova del re Vittorio Emanuele I, con la figlia Maria Cristina. Il 15 settembre 1885 il castello accolse i membri del terzo congresso storico italiano. Il 10 maggio del 1888, fu la volta dei soci del circolo degli artisti di Torino. Allego all'articolo due foto, una antecedente ai crolli e una con l'edificio come si presenta oggi. C'è una bella differenza, purtroppo !! :-(

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