sabato 9 febbraio 2013

Il castello di domenica 10 febbraio






SANT’ANDREA APOSTOLO DELLO JONIO (CZ) – Castello del “Belvedere”

Nel 1458 il paese di Sant'Andrea, passato per le dominazioni normanna, sveva ed angioina, aveva circa 800 abitanti, tutti addetti all'agricoltura. Dal 1483 il feudo laico passò alla famiglia dei Toraldo e durante il loro dominio fu alzato il castello sulle rovine del “castrum romanun”. A partire dai primi anni del Cinquecento, con il Regno di Napoli, e quindi anche il territorio di Sant'Andrea, era passato sotto il controllo della corona spagnola che vi istituì un Vicereame. Nel secolo XVI, le incursioni dei Turchi erano molto frequenti. Tuttavia questi ultimi non si spinsero mai entro l'abitato che risultava molto ben protetto e ben difendibile, grazie alla sua struttura a fortilizio. Le marine, invece, erano indifese ed essi vi potevano imperversare bruciando messi e raccolti e catturando giovani uomini e giovani donne da vendere al mercato degli schiavi. Carlo V, imperatore del Sacro Romano Impero e Re di Spagna, per far fronte a questa situazione, creò un sistema di castelli a difesa delle coste, utilizzando vecchie fortificazione o facendone costruire di nuove. Affidò, quindi, al feudatario Toraldo di Ravaschiera la costruzione del castello del "Belvedere", che avvenne, probabilmente, tra il 1532 e il 1537, data che si trova incisa su di una pietra murata nella chiesa madre sorta sopra le rovine del castello. Il castello aveva forma quadrangolare con quattro torri, di cui ne è rimasta una sola, l’attuale torre dell'orologio. Sul frontale del portone era lo stemma baronale che ora si vede su una parete del campanile della chiesa matrice. Ciò nonostante le incursioni piratesche continuarono per tutto il Seicento. Nel 1725 tutto il castello fu trasformato in chiesa con lavori che andarono dal 1719 al 1725 utilizzando le mura esterne del castello. La chiesa in questione è la matrice, dedicata ai Santi Apostoli Pietro e Paolo, che sorge sul punto più alto del paese. Il borgo fu inoltre dotato di tre porte d'accesso costruite in granito locale nel 1727: quella del castello (dove ora vi è la torre dell'orologio), quella di Malajra (ricostruita), l'ultima, ancora al suo posto originale, presenta i segni dell'invasione dei soldati francesi.

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