sabato 2 febbraio 2013

Il castello di sabato 2 febbraio






VICOVARO (RM) – Palazzo Cenci-Bolognetti (ex castello Orsini)

Quasi certamente, fu tra il 1194 ed il 1196 che Papa Celestino III (Giacinto Bobone) concesse in feudo le terre della città di Varia, insieme con Bardella e Cantalupo (l’odierna Mandela) a titolo di pegno (il diploma è citato nelle Gesta Innocentii III) ai pronipoti Giangaetano, Giacomo, Napoleone e Matteo figli di Orso Bobone che, abbandonato il cognome di Bobone, divennero dapprima Ursini, ed in seguito Orsini. Gli Orsini ampliarono l’abitato e lo fortificarono ulteriormente al punto che dai cronisti del sec. XIII era ritenuto una rocca imprendibile, di grande importanza strategica nelle guerre per la conquista del Regno di Sicilia da parte di Carlo d’Angiò. Il 29 ottobre del 1273, gli allora Signori di Vicovaro, Francesco e Giacomo di Napoleone e Matteo Orso Orsini concedettero alla Comunità di questo castello gli statuti comunali, tra i più antichi del genere. Nel 1378, l’8 aprile, durante i tumulti che scoppiarono a Roma per l’elezione di Urbano VI, il Cardinale Giacomo Orsini fratello di Giovanni e Rinaldo, dei conti di Tagliacozzo, Signori del luogo, fuggì da Roma e riparò nel castello di Vicovaro: morì il 15 agosto 1379 a Capistrello, ove si era ulteriormente rifugiato. Il castello vicovarese fu anche luogo di un importante incontro (il 13 luglio 1494) tra Alessandro VI Borgia e Alfonso II d’Aragona per decidere sulle sorti d’Italia nell’imminente invasione di Carlo VIII di Francia per conquistare il Regno di Napoli. L’1 ottobre 1556, nella guerra tra Paolo IV Carafa e Filippo II, il castello venne espugnato da Vespasiano Gonzaga figlio di Ludovico, comandante degli imperiali. I pontifici poi lo riconquistarono il 14 febbraio 1557 dopo averlo assediato per cinque giorni continui e come dice il Moroni: «gli assalitori entrarono con tanta rabbia nel Castello, che tra tedeschi e spagnoli ne tagliarono a pezzi quattrocento». Un atto notarile del 12 giugno 1541 segnò una data importante per Vicovaro: a Francesco, figlio di secondo letto di Gian Giordano Orsini, per la sua pessima condotta di vita, fu imposto di cedere tutti i diritti di primogenitura al fratello Girolamo, che divenne così il titolare del ducato di Bracciano. A lui rimasero in godimento vita natural durante Vicovaro, Cantalupo, Bardella e Saracinesco. Così con Francesco, si venne a creare il cosiddetto ramo degli Orsini di Vicovaro o d’Aragona, che governò Vicovaro sino al 19 marzo 1607, ossia alla morte di Giovan Battista di Francesco, quando estintasi questa progenie per mancanza di eredi maschi, Vicovaro, Cantalupo e Bardella, ritornarono al legittimo proprietario, l’allora duca di Bracciano, Virginio Orsini. Agli Orsini di Aragona è da ricondurre la stesura degli Statuti di Vicovaro dell’8 luglio del 1602. Alla fine del '600, il castello passò di proprietà della famiglia Bolognetti che ne fece un palazzo e lo ampliò. L’edificio attuale, nato con l'ampliamento ed ammodernamento della vecchia residenza degli Orsini (eretta tra la Rocca e la Porta superiore), divenuta troppo angusta ed antiquata, fu realizzato sotto la direzione dell'architetto Sebastiano Cipriani, a partire dal 1693. Questa prima fase di lavori si concluse nel 1721 e consistette, tra altro, nella edificazione di una nuova ala del Palazzo (l'odierna facciata) e di altri caseggiati destinati alla servitù ed alla attività agricola. Sistemazioni successive furono quelle dirette dagli architetti Nicola Salvi, Giuseppe Doria, Girolamo Theodoli ecc. che interessarono altre parti del complesso. Del periodo medievale e rinascimentale, rimangono: la Rocca con torri cilindriche e resti del "Maschio" quadrato, la vecchia entrata del Palazzo Orsini (con arcata gotica in marmo della prima metà del sec. XV), e resti di affreschi. Il Palazzo fu luogo di villeggiatura della famiglia Bolognetti e ambìto richiamo della nobiltà romana, infatti vi soggiornarono molti visitatori stranieri amici dei proprietari. Oggi, il Castello è proprietà di un ramo dei Cenci-Bolognetti, famiglia succeduta ai Bolognetti nel 1775 nel possesso del feudo e del titolo di Principi di Vicovaro.
Dopo anni di restauri conservativi, le sale più belle sono adibite per organizzare matrimoni, comunioni, celebrare battesimi e per ogni tipo di festa esclusivamente privata. Vi è un sito che consiglio di visitare per avere ulteriori notizie: http://www.principidivicovaro.it

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