mercoledì 6 marzo 2013

Il castello di mercoledì 6 marzo




CAPRIVA DEL FRIULI (GO) - Castello di Spessa

Si trova nella omonima località del comune di Capriva, posto su un’amena altura e immerso nel verde di un magnifico giardino all'italiana. Fu costruito nel XIII secolo, sui resti di quello che doveva essere in epoca romana un fortilizio o una struttura di avvistamento, utilizzata anche in epoca longobarda. Capriva, il cui toponimo deriva dalla lingua slava parlata, da “kopriva” cioè “Ortica”, visse successive dominazioni: nel 1420 fu assoggettata da Venezia finchè nel 1528 venne definitivamente attribuita agli Asburgo. Per secoli il maniero fu dimora della nobiltà friulana: fin dal Cinquecento illustri famiglie si avvicendarono nella proprietà di Spessa: prima i Dorimbergo, poi i Rassauer e la famiglia Della Torre Valsassina che, vantando addirittura una discendenza da Carlo Magno, ne rimase proprietaria per più di 300 anni. La storiografia ci narra di una discendenza che si contraddistinse per violenze, ruberie, omicidi e condanne da parte sia della Repubblica veneziana sia delle autorità austriache. Sbiadito lʼantico prestigio la casata dei Torriani si divise, e solo la discendenza di Girolamo rimase a Spessa. Il ʻ700 rappresentò per Gorizia la stagione più feconda per le iniziative culturali, economiche e sociali: nel 1773 Luigi Torriani ospitò nel castello Giacomo Casanova, celeberrimo scrittore e avventuriero, che lasciò memorie dei vini e delle tenute del Conte della Torre. Qualche anno più tardi, sempre nel castello, soggiornò Lorenzo da Ponte futuro librettista di Mozart e uomo di grande cultura. Il XIX secolo fu teatro della decadenza dei Torriani: il figlio di Luigi cedette terreni e unʼala del castello a Teresa Mally Jäger, di Trieste, la quale li cedette a sua volta ad un altro triestino, Stefano Alessandro de Marchesetti. Fu Emilio Formentini, barone amico dei Torriani, a favorire la riunificazione delle proprietà riacquistando i possedimenti di Teresa Mally Jäger. Nel 1880 lʼultimo Torriani di Spessa, Antonio, e Formentini vendettero lʼintero Castello e la tenuta circostante al triestino Rodolfo Voekl il quale affidò allʼarchitetto Ruggero Berlam la riedificazione del palazzo, allora degradato. Dell'edificio originale rimasero le cantine, scavate nella roccia e tuttora utilizzate. Nel 1906 il castello venne acquisito dal dottor Eduard Roeckerath, di Lipsia, con lʼintento di trasformarlo in sanatorio. Lʼidea non si concretizzò visto che solo 5 anni più tardi fu firmato lʼatto di cessione a favore del barone triestino Demetrio Economo di San Serff, il quale ebbe il merito di riunificare lʼoriginaria tenuta che nei decenni precedenti era stata disgregata in piccole proprietà, e di circondare il castello con un magnifico parco ammirabile ancora oggi. Durante la prima Guerra Mondiale il castello venne utilizzato come sede dei comandi militari che ne sfruttarono la posizione isolata, la robustezza, le cantine e i sotterranei. Nel 1916 fu sequestrato agli Economo (austriaci) dallʼesercito italiano; in questo periodo lʼedificio ospitò il Maresciallo Cadorna e il Maresciallo Diaz. Nel 1925 fu acquistato dal patriota triestino Salvatore Segrè che, insieme alla moglie Anna Sartorio, operò un significativo recupero architettonico, ma soprattutto riconferì un ruolo di rinnovato prestigio e fervente mondanità. In questo periodo il castello ospitò personaggi della politica, come il Ministro Luigi Federzoni, dellʼaristocrazia italiana, del mondo industriale e culturale. Anche Emanuele Filiberto dʼAosta soggiornò a Spessa nel 1927. La Seconda Guerra Mondiale interruppe questa fase di rinascita: il castello venne occupato da alti ufficiali americani, ma anche tedeschi. Questi ultimi utilizzarono come rifugio e deposito il bunker, realizzato negli anni ʼ30, che dalle cantine medievali scendeva in profondità con una scalinata di settanta gradini e che sbucava con due uscite a metà collina. Terminata la guerra e scomparsi il Senatore Segrè e la moglie Anna Sartorio, la proprietà del castello passò a Michele Stavro Santarosa, figlio adottivo della coppia, di origini greche ma arruolatosi come volontario nellʼesercito italiano nel 1915. Il primogenito Giorgio trasformò la tenuta in unʼazienda vinicola e, parallelamente, mise in piedi un allevamento di cavalli (creando la razza “ Spessa”), dal quale prese vita una scuderia che ottenne importanti successi. Nel 1981 la tenuta venne acquistata dallʼimprenditore friulano Loretto Pali, ed ora è il fiore allʼocchiello della Pali Wines. Il castello costituisce fatto il cuore del complesso d'hotellerie Castello di Spessa Resort, con Campo da golf 18 buche, Hosteria del Castello, Azienda vinicola, Wine Store Casanova, Hotel e Ristorante gourmand La Tavernetta. Ha un suo sito web: www.castellodispessa.it

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