venerdì 12 aprile 2013

Il castello di venerdì 12 aprile




CASALINO (NO) – Castello in frazione Isola Peltrengo

Appartenuta alla signoria dei Crotti e poi a quella dei Conti Cicogna-Clerici di Milano (che la mantennero fino al XX secolo), Peltrengo già in epoca romana presentava insediamenti ed era denominata "Paltergium", dal nome del corso d'acqua che la circondava da due lati. Dal 1347 è testimoniata la presenza di una fortificazione, che risulta però già in cattive condizioni e distinta dalla villa, circondata da un fossato. Infatti in questo periodo essa subì forti danneggiamenti ad opera di Galeazzo Visconti, nella sua storica opposizione ai Marchesi del Monferrato. Un secolo dopo, al tempo del duca di Milano Francesco Sforza, il castello venne ricostruito e fu inserita una nuova cinta muraria, oggi poco evidente. Attorno al 1470 Peltrengo fu separato dalla giurisdizione del comune di Novara e assegnato in feudo a Luca Crotti, membro di una famiglia che aveva servito a lungo i Visconti e poi gli Sforza nell’esercito e nell’amministrazione ducale. Alla morte di Luca, nel 1491, castello e proprietà passarono al figlio Simone. Ma pochi decenni dopo, nel 1535, proprietario del castello e dei diritti fiscali sul territorio divenne Pietro Cicogna, commissario generale per le tasse dello Stato di Milano, già feudatario di Terdobbiate e Tornaco, in seguito governatore di Novara e discusso autore dei baluardi cittadini voluti dagli Spagnoli. Nel 1554 l’imperatore Carlo V lo nominò conte di Peltrengo, Terdobbiate e Tornaco. Il Cicogna divenne così signore del paese e del castello, che i suoi discendenti mantennero anche dopo la fine dei diritti feudali, e che tra il secolo XIX e l’inizio del XX trasformarono in grande cascina, riammodernando i lati occidentale e settentrionale. La destinazione agricola comportò ulteriori modifiche anche nella parte orientale, dove era in funzione un mulino. Tutto il resto venne modificato e adattato alle esigenze della coltivazione agricola. Oggi del castello sono ancora identificabili due parti: la prima, quasi del tutto scomparsa, il cui elemento principale è il torrione che sormonta l’ingresso carraio (dove sono ben visibili le sedi dei due bolzoni che calavano il ponte levatoio e che, sulla destra, prevedeva la postierla per il passaggio pedonale), consiste in un grande cortile nel quale si entra tramite un ponte levatoio; la seconda si presenta come un castello quadrangolare di dimensioni particolarmente ridotte adibito a palazzo signorile con loggiato e decorazioni geometriche in cotto sugli intonaci esterni. Il cortile è separato dalla costruzione tramite un porticato con colonne del 1400. L'antico fossato è oggi una roggia. All'interno della fortezza è presente una cappella che risale almeno agli inizi del Seicento, decorata con dipinti raffiguranti vari episodi della vita della vergine Maria. Fino a non molti anni fa ogni domenica qui veniva celebrata la messa. L'abbandono ha causato pesanti conseguenze sull' edificio: le condizioni statiche sono preoccupanti e il portico del lato ovest del cortile è crollato completamente nel febbraio 2011. Su Facebook esiste un gruppo su denominato “Salviamo il castello di Isola Peltrengo, Casalino, Novara”, di cui vi indico il link:https://www.facebook.com/pages/Salviamo-il-castello-di-Isola-Peltrengo-Casalino-Novara/135411279860395

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