venerdì 17 maggio 2013

Il castello di venerdì 17 maggio





TRICARICO (MT) – Torre normanna

Nell'ambito del patrimonio architettonico della città costituisce, insieme con la cattedrale ed il palazzo ducale, uno degli elementi più importanti. Alta 27 metri, con pareti che superano, in diversi punti, i 5 metri di spessore, orlata di beccatelli, caditoie ed archetti di coronamento, si sviluppa su 4 livelli e svetta sulla parte sommitale di un costone roccioso sul quale è edificato il quartiere Monte. La torre costituiva il cosiddetto "maschio" del castello del quale faceva parte, la cui prima fortificazione risale al IX-X secolo e successiva riedificazione in epoca normanno-sveva. Il solo castello, posto all'estremo margine sud della città, venne donato alle Clarisse (suore di clausura) nel 1333 per farvi un convento, a seguito del trasferimento dei feudatari in un nuovo castello (oggi palazzo ducale) collocato al centro dell'abitato. La torre, invece, continuò ad avere una funzione militare fino al ‘600, in quanto inserita nel sistema difensivo della città fortificata. In epoca angioina venne costruita alla sua base una "scarpa" per rafforzarne le capacità di difesa. Fino al 1605 (epoca cui risale la celeberrima stampa di Tricarico inserita nella raccolta totius urbium praecipuarum mundi) vi era ancora buona parte della merlatura, in seguito eliminata. Dalla sua sommità si domina un territorio molto vasto che si spinge, verso nord-ovest, fino al monte Vulture e, verso nord-est, fino alla Puglia. Sulla sommità, sebbene non vi siano muri intorno e gli archetti di coronamento siano quasi allo stesso livello del pavimento, se ci si mette sulla pietra posta al centro della superficie, si sente la propria voce rimbombare come se si fosse in una caverna. Il monastero di suore di clausura precedentemente menzionato, fu fondato da Sveva, contessa di Tricarico e vedova di Tommaso Sanseverino. Dapprima sotto il titolo dei SS. Pietro e Paolo, poi di S. Chiara, questa comunità monastica, le cui suore provenivano dalle nobili famiglie di Tricarico e di altri centri regionali, ebbe sempre cospicue rendite dal suo ricco patrimonio immobiliare ed agrario e fu titolare del feudo di Gallipoli di Montagna. Soppresso il monastero nel 1860, la complessa struttura architettonica divenne, nel 1930, sede del Convento delle Discepole di Gesù Eucaristico che svolgono, a tutt’oggi, un’azione educativa attraverso le scuole che gestiscono. Contigui alla torre, è stata dichiarata monumento nazionale nel 1931sono, sul lato ovest, una torretta minore e tratti di spesse mura sotto le quali si stendono cantine ipogee.

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