giovedì 6 giugno 2013

Il castello di giovedì 6 giugno





CASTELPETROSO (IS) – Castello longobardo

Il centro storico di Castelpetroso e' un chiaro esempio di borgo medioevale composto dal castello, dalla chiesa parrocchiale e dalle piazze che si snodano al suo interno. Dal castello partivano le mura di cinta che proteggevano l’intero paese al quale si poteva accedere da tre porte; a testimonianza di questo, nello stemma del comune sono rappresentate 3 torri a simboleggiare i tre accessi al paese: Porta del Parco, ancora esistente e Porta Pistillo e Porta Macchietelle andate distrutte con il sisma del 1805. Il castello veniva utilizzato come punto di osservazione militare dai Sanniti proprio per la sua posizione strategica; infatti si trova su una vera fortezza naturale. Di pianta quadrata, il maniero si direbbe di origine normanna anche se fu edificato dai longobardi tra la fine del X secolo e gli inizi dell'XI. Ciò è dimostrato da due documenti medievali. Nel primo, datato 9 maggio 64, vengono definiti i confini della contea di Isernia dai Principi longobardi Pandolfo e Landolfo. Nel secondo (1011) è attestata la donazione di due chiese, S. Cristoforo e del SS. Salvatore (di quest'ultima resta solo il nome della località in cui era ubicata, ancora nei pressi di Indiprete, lungo il tratturo Pescasseroli-Candela) da parte di Leone di Bojano al monastero di Montecassino. Nei due documenti Castelpetroso è riconoscibile prima nel Colle Petroso ai confini della contea di Isernia, nel secondo in Castrum Petrosum. Il castello fu quindi costruito tra il 964 ed il 1011. Tappa fondamentale nella storia del paese fu la dominazione degli Angioini a Napoli. Il Masciotta annota che il re Carlo I° d'Angiò diede in feudo Castelpetroso a Giovanni D'Angelo, Vice Giustiziere del regno. Successivamente Carlo II° d'Angiò lo assegnò al sommo giurista Andrea D'Isernia. Il maniero dovette assolvere nel corso dei secoli alla funzione di guardiano del territorio senza mai diventare teatro di particolari ed importanti eventi bellici se si esclude un episodio del 1459, quando insieme all'abitato fu occupato da Tommaso D'Alferio. Ferdinando I d'Aragona inviò sul posto per una repentina "liberazione", il barone di Muro, Enrichetto De Fusco. L'edificio ha conosciuto una lunga storia di vendite, cessioni, donazioni e reiterate riattazioni, succedutosi nel corso dei secoli ad opera dei molteplici proprietari. I suoi ultimi proprietari furono i marchesi De Rossi, famiglia già nota con il prenome di "Rubens" o "de Rubens" fin dal periodo longobardo. Nel 1805 il maniero subì gravi danni a causa di un devastante terremoto e venne per questo adibito dai proprietari a magazzino per poi essere acquistato agli inizi del XX secolo dal Comune di Castelpetroso. Oggi restano visibili su di un lato le mura a scarpa e ciò che rimane di quella che dovette essere una robusta torre quadrata; all'interno, al pian terreno, una pseudo corte e due stanzoni coperti con volta a botte ed a crociera. Questi locali non hanno subito alterazioni nel corso del tempo e oggi ospitano il Presepe Artistico Molisano e un piccolo museo della civiltà contadina.

Nessun commento: