lunedì 24 giugno 2013

Il castello di lunedì 24 giugno







OCRE (AQ) – Castello

Il castello, o meglio l'impianto fortificato di Ocre, sorge su di un'altura (m. 933) di straordinaria bellezza per il suo panorama che spazia verso la Catena del Gran Sasso, quella della Maiella e la conca aquilana. Il sito costituisce un esempio unico nel genere sia per il contesto paesaggistico in cui si trova sia per la sopravvivenza della perimetrazione del piccolo impianto urbano all'interno della cinta muraria. Le poderose mura formano planimetricamente una sorta di triangolo rinforzato da numerose torri, per un perimetro di circa 470 metri: il lato nord-ovest, quello maggiormente munito, annovera tre torri disposte parallelamente, di cui due ravvicinate sul vertice settentrionale ed una posizionata sull’angolo opposto. Il fianco nord-est invece appare meno difeso e presenta un'altezza ridotta della cortina muraria, perché protetto naturalmente dallo strapiombo roccioso; è munito infatti di un'unica torre rompitratta nella parte mediana ed è concluso, in corrispondenza dello spigolo nord, da una torre angolare quadrata. L'ultima, la torre-puntone, sorge isolata in corrispondenza del vertice meridionale, là dove le mura si restringono. Questa apparente casualità della disposizione delle torri, era in realtà determinata dall’andamento orografico del terreno, e la stessa ubicazione a ridosso del ciglio della dolina del Monte Circolo favoriva il controllo dei territori a valle, configurando – rispetto al fattore ubicativo – un “insediamento di dolina”. Sul fianco ovest, presso la torre d'angolo, è presente l'unico ingresso al castello, consistente in una porta ogivale databile al XIII secolo e protetta da un sistema di difesa a tiro incrociato nonché dall' archibugiera ancora visibile sulla torre adiacente. Per quanto riguarda l'analisi tipologica dell'intero complesso non si può parlare esattamente di castello-recinto ma piuttosto di "borgo fortificato" o "cerchia-urbana", di cui il castello di Ocre rappresenta sicuramente uno dei casi meglio leggibili al di là dello stato di rudere delle strutture. All'interno del perimetro sono ancora visibili infatti le principali emergenze dell'abitato come le antiche abitazioni, le case-torri e i tracciati viari. La vocazione urbana dell’impianto planimetrico prevedeva anche la presenza della chiesa, di cui sono ancora leggibili le tre navate e l’abside nella punta meridionale in cui le mura convergono. Si tratta della chiesa di San Salvatore “inter castrum Ocre”, così come è documentata nelle Decime pagate nel 1449, e di cui si ha notizia fino al 1581 allorché risulta completamente diruta. Essa doveva tuttavia preesistere per la presenza di un importante resto di affresco, oggi al Museo Nazionale dell’Aquila, databile a cavallo fra la prima e la seconda metà dell’XII secolo; raffigura una Madonna in trono col Bambino tra due figure, dove quella di sinistra è identificabile come un Santo vescovo, quella di destra probabilmente come un angelo. Il complesso di Ocre svolse nel corso del basso Medioevo un ruolo decisivo nella generale strategia difensiva della città dell’Aquila e vuole la tradizione che dalla cresta su cui ora si affaccia sia stato scaraventato nel 210 San Massimo levita di Aveia, perseguitato da Decio, poi divenuto patrono dell’Aquila. Il sito, dopo essere stato un insediamento fortificato d’altura preromano, subì una fase di abbandono in età romana, durante la quale si preferì trasferire a valle le strutture insediative e produttive. Il luogo venne poi utilizzato dai normanni con finalità insediative di difesa e di controllo del territorio. "Questa popolazione impiantò un fortilizio con la tipica tipologia della motte-and-Bailey importata dalla Normandia» spiega l'archeologo Alfonso Forgione. "La fortezza venne modificata in epoca sveva (XIII secolo) e ampliata dagli angioini nel XIV secolo, assumendo la struttura attuale». Non sono precisate le sue origini, ma la prima data certa dell’esistenza di un castello nel feudo di Ocre è quella del 1178, relativa ad una Bolla di papa Alessandro III in cui il fortilizio è citato tra i possedimenti del vescovo di Forcona Pagano. Ribadito nel 1204 il possesso da parte della diocesi forconese, il complesso è ricordato nel 1254 col nome di “Cassari Castro” allorché fu preservato dalla distruzione stabilita per tutti i castelli che avevano contribuito alla fondazione della città dell’Aquila. Con l’avvento di Carlo I d’Angiò il possesso del castello passò nel 1266 alla Regia Corte; nel frattempo il re francese aveva concesso la riedificazione dell’Aquila distrutta precedentemente da Manfredi alleato coi baroni dei castelli del circondario: per reazione alla distruzione della città, nel 1266 gli aquilani si erano vendicati dei baroni attaccandone i castelli, tra cui Ocre che fu saccheggiato ma non dovette essere distrutto. In conseguenza poi dell’appoggio dato a Corradino di Svevia da parte di alcuni baroni, l’angioino ne confiscò i castelli, i quali furono affidati ad uno scudiero francese (“scutifer”) particolarmente fedele al re; per Ocre fu nominato nel 1269 Morel de Saours, ricordato spesso anche come Morello o Mauriello de Saurgio. Nel 1283 il castello, divenuto “demaniale” ossia di possesso diretto della Regia Corte, venne assegnato al “miles” Giovanni di Bissone.Un altro saccheggio sempre ad opera degli aquilani, comandati da Cola dell’Isola, fu subìto nel 1293 e alla ricostruzione fu incaricato un “Magister” Silvestro; ma l’attacco più grave fu sferrato oltre un secolo più tardi – nel 1423 - dal capitano di ventura Braccio Fortebraccio da Montone. Il castello, perso definitivamente il ruolo strategico nella gestione difensiva della città dell’Aquila, andò progressivamente decadendo, e già all’inizio del XVI secolo Ocre non venne più menzionato come “castrum” ma come “villa”, circostanza significativa del fatto che la popolazione residente dentro il borgo fortificato andava sempre più scemando, fino al definitivo abbandono. Il castello è stato gravemente danneggiato dal sisma del 6 aprile 2009 ed è attualmente inagibile. Per approfondire:
http://www.academia.edu/650902/il_caso_emblematico_del_castello_di_Ocre_fra_tecniche_di_difesa_normanno-sveve_e_innovazioni_angioine
Vi suggerisco inoltre questo video che ho trovto su youtube, posteriore al terremoto del 2009
http://www.youtube.com/watch?v=XAGvoFfqc9Y

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