lunedì 2 dicembre 2013

Il castello di lunedì 2 dicembre





MIRABELLO MONFERRATO (AL) – Castello in località Baldesco

Il nome Mirabello deriva da mirus (posto elevato) , ber acqua, ello suffisso celtico, quindi posto elevato sulle acque. Con tale nome i Celti, stanziati nella vicina valle Grana ( Grana in celtico significa splendente) chiamarono il villaggio che essi avevano costruito, probabilmente nel terzo secolo a.C. Nel corso dell'Alto Medio Evo, gli abitanti di Mirabello furono sottomessi alla diocesi d'Asti prima e poi a quella di Vercelli e di Casale. II passaggio devastante dei barbari provocò miseria e desolazione sul primo insediamanto, la Ru, al quale erano stati aggregati nuovi terreni. Arrivarono i Longobardi che lasciarono segni di buon governo e tracce toponomastiche e anche cognomi di famiglie che esistono ancora oggi. Numerosi furono gli avvicendamenti delle diverse famiglie di feudatari che regnarono su Mirabello: primi, i Marchesi Del Bosco, Signori di Mirabello, un ramo degli Alerami, che fecero cintare di spesse e alte mura il Recinto, l'altro sperone sul territorio, e ne fecero il Recetto a difesa della gente e dei suoi poveri beni. I marchesi del Bosco accrebbero il loro dominio con altri possedimenti vicini, che tra eredità e permute varie erano arrivati, dopo vari passaggi, ai signori di Bassignana. Ad essi seguirono prima gli amici di Federico Barbarossa, poi i suoi avversari. Tra gli alleati dell' imperatore figurano i marchesi di Occimiano, che fecero erigere alcuni castelli intorno ai loro domini, tra cui quelli di Castelgrana e di Braida (Cascinetta), in territorio mirabellese. Il paese si dichiarò neutrale nella guerra tra Alessandria e Casale prima e tra Francesi e Spagnoli poi. La neutralità non fu però garanzia di incolumità, come dimostrano i ripetuti saccheggi subiti dalla popolazione ad opera spesso di entrambi i contendenti. Nel 1421 si estinse il ramo degli Alerami e Mirabello divenne così feudo dei marchesi Dalla Valle di Lu, che edificano il loro castello sulle fortificazioni del receptus (di cui oggi nulla rimane). Vi tennero giurisdizione feudale i Gambera di Casale con titolo comitale (1499), i Solaro (1661) ed i Montagnini di Trino. Con il trattato di Utrecht (1713) il paese passò ai Savoia, ai quali ritornò anche dopo la campagna napoleonica e di cui da allora in poi seguì le sorti. Due documenti sono particolarmente importanti per la storia di Mirabello: il Codice degli Statuti datato 25 aprile 1463 confermato dai Paleologi e dai Gonzaga il Codice dei Catasti di Mirabello. Il castello in località Baldesco conserva resti del fossato e dell'antica struttura quattrocentesca; nelle cantine si trovano le antiche prigioni mentre all'interno vi è la Chiesa di Santa Caterina, eretta nel 1675.

Fonti: http://www.ilmonferrato.info (articolo di Alfredo Rota), http://www.casenelverde.eu, http://www.monferrato.org/ita/risorse-turistiche/castelli-fortezze/castello-di-baldesco/462579e9d583b36e0ad04bc86cc2fdc1.pdf

Foto: da www.mondimedievali.net

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