giovedì 6 febbraio 2014

Il castello di giovedì 6 febbraio





SAN PIETRO DI MORUBIO (VR) - Castello del Conte de Panico

Posto all'imbocco di via Motta, oggi ne rimangono pochi resti tra cui la seguente scritta: "Sci magna queris disce pati MCCCCLXXXXIII" (Se aspiri a grandi imprese impara a sopportare i sacrifici, anno 1493). Questo permette di risalire all'antico proprietario quasi sicuramente un conte de Panico che nel 1239, dopo la scomunica lanciata all’imperatore Federico II da papa Gregorio IX, si era posto al seguito dell’imperatore nella guerra tra l’impero da una parte e il papato con i Comuni dall’altra. Questi ultimi facevano capo a Ezzelino da Romano, signore della marca trevigiana. Il conte de Panico, caduto prigioniero, dallo stesso Ezzelino il 4 giugno 1243 fu fatto decapitare e tutti i suoi beni diedero nome al fondo che si estendeva da nord di San Pietro di Morubio fino a alla confluenza del fiume Bussè. Oggi, purtroppo, di questa dimora caratterizzata un tempo da numerosi edifici annessi e circondata in tutti i suoi lati da una possente cinta muraria, è visibile solo la torre colombara e poco altro. La data di costruzione è impressa quasi sulla sommità ed è il 1493. Il complesso non presenta particolari pregi, ma viene ad essere un edificio ben conservato e di notevole interesse storico. Il portale d'accesso alla torre è bello e impreziosito da una fine decorazione mentre, poco sopra l'ingresso, si trova una finestra rettangolare. Altre piccole aperture illuminano l'interno di una torre che aveva di sicuro, almeno in origine, mansioni difensive. Poco sotto il tetto si trova un artistico fregio visibile solo in parte e non lungo la cordonatura. Sul tetto campeggia un abbaino mentre, addossati alla villa, si trovano edifici di minor importanza adoperati durante le feste. La dimora è abbellita da un viale alberato che termina con la casa dei nobili proprietari. Della torre colombara già si parla in un disegno del 1589 e in successivi che ne documentano i vari ampliamenti. Le opere più particolareggiate sono però quelle che vanno dal 1687 al 1717, realizzate da Francesco Cuman e da Michiel Angelo Cornale. Nei loro disegni la corte è cinta da un alto muro in parte merlato che comprendeva al suo interno l'orto e la corte con i suoi fabbricati. Al centro svettava la casa padronale con la torre colombara ed una barchessa ad archi. Sul lato sud era allocata l'abitazione per i lavoranti ed un porticato con pilastri. L'intero complesso fa parte di una residenza privata e lo si può ammirare esternamente. E' anche chiamato corte Guarienti dal nome della famiglia che lo possedette.


Foto: da www.mondimedievali.net

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