venerdì 14 febbraio 2014

Il castello di venerdì 14 febbraio






SOMMARIVA PERNO (CN) - Castello di Mirafiori

Si erge sulla sommità del paese, circondato dal profumo dei cespi di capperi che costituiscono una diffusa originalità botanica della zona. A sud-est del concentrico, è citato sin dal 1153, quando papa Eugenio III lo infeudò ai potenti "domini de Summaripa". Questi acquistarono ben presto preminenza nella zona, con ruoli di importanza nei contrastati rapporti di Alba con Asti. Fedeli sin dall'inizio ai Marchesi di Saluzzo (ai quali fecero omaggio all'inizio del '200 di parte di Baldissero d’Alba), spostarono il loro interesse verso le terre del Marchesato. Nel 1270 iniziarono le vendite per i feudi di Sommariva Perno e Tavoleto, con la cessione della sesta parte ai Piloso di S. Vittoria mediante 1000 lire astesi. Nel 1282 una quota di feudo - già venduta dai de Summaripa ai De Brayda - venne assegnata da Asti agli Isnardi, assieme al castello e a parti di Tavoleto. Pochi anni dopo (1295) gli Isnardi, in possesso della quota maggiore di feudo, si accordarono con la Comunità per l'esazione delle decime. L'imperatore Arrigo VII donò nel 1313 città e contea di Asti ad Amedeo V di Savoia che, a sua volta, assegnò alcuni feudi, (fra questi Sommariva Perno) a Filippo d'Acaia, che l'anno seguente vi si recò per ricevere il giuramento di fedeltà dai capi di casa. Nel 1329 Asti sottrasse il feudo agli Acaia. Con la spartizione di terre che seguì alla caduta degli Angioini, Sommariva Perno passò ai Visconti, continuando a dipendere in loco dagli Isnardi. Questi figurano nel 1387 (nell'elenco delle terre date in dote a Valentina Visconti) come i maggiori feudatari di Sommariva, la cui "rocca" è definita forte. Alla fine del '300 parteciparono alla signoria di Sommariva Perno anche i Roero, del ramo di Calosso che, agli inizi del '600, giunsero a possedere l'intero feudo nella persona di Conreno Roero, il quale, nel 1623, nominò erede il duca Carlo Emanuele I ed usufruttuaria la moglie Caterina Asinari. Tre anni dopo il duca eresse Sommariva a marchesato per la stessa Caterina Asinari, vedova di Conreno. Nel 1629 il feudo - non senza strascichi giudiziari - passò a don Felice di Savoia, figlio naturale del Duca, alla cui morte, nel 1644, venne assegnato al marchese Francesco Guglielmo Carron di St-Thomas-de-Coeur, consigliere di Stato e primo segretario sabaudo, che lo ristrutturò e lo ingrandì. All'epoca gli Isnardi conservavano ancora possessi feudali. A metà dell'800 castello e possessi vennero acquistati da Vittorio Emanuele II per farne dono alla moglie morganatica Rosa Vercellana, contessa di Mirafiori, nota come la "bela Rosin", da cui discendono gli attuali proprietari. La contessa arrivò nel 1859 nel castello, riedificato per volontà reale e fatto diventare un austero palazzone ottocentesco, anche residenza di caccia. In questo palazzo, che il re visitò più volte, si scrissero importanti pagine del Risorgimento italiano ed è a Sommariva Perno che è conservato il testo originale, datato 1859, del discorso del re Vittorio Emanuele II con il celebre Grido di Dolore. All'interno del castello si trovano sale con trofei di caccia, bandiere e cimeli ottocenteschi, specialmente riferiti al Re e al ministro Cavour. Circondano il castello terrazze bastionate e un vasto parco. Attualmente è di proprietà dei marchesi Gromis di Trana e non è aperto al pubblico

Fonti: http://it.wikipedia.org, http://www.comune.sommarivaperno.cn.it, http://www.visitterredeisavoia.it

Foto: di danibert su http://rete.comuni-italiani.it mentre la seconda è una cartolina postale

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