domenica 16 marzo 2014

Il castello di domenica 16 marzo






CHALLAND SAINT VICTOR (AO) – Castello Challant di Villa

Posizionato su un promontorio roccioso che domina il fianco destro della valle dell'Evançon, è il più antico dei manieri della nobile famiglia degli Challant, una delle più importanti della Valle d'Aosta. Il castello controllava, oltre al ricco feudo agricolo che vi era annesso, il transito commerciale lungo la Valle d'Ayas e specialmente il suo collegamento con quella di Gressoney, attraverso il Colle Dondeuil. E' un fabbricato a pianta rettangolare di circa 23 metri per 30, all'interno del quale c'erano il cortile e il corpo di abitazione di due piani fuori terra: da lungo tempo è ridotto a rudere. In uno dei lati è inglobato il mozzicone del mastio. Poco lontano c'è il vano della cisterna, rivestita di intonaco rossastro. La porta di accesso sul lato sud era difesa da un fossato sul quale veniva gettato il ponte levatoio. Tutte le riquadrature delle finestre in pietra lavorata sono state divelte e asportate. Nel maniero sono evidenti due fasi costruttive diverse. La più antica è relativa alla costruzione di un donjon a pianta rettangolare di 5 metri per 7, circondato da una prima cinta muraria dalla forma trapezoidale. Si può dare per certo che questo fosse il primo castello di Villa, anche se permangono dubbi circa la data effettiva di costruzione. E' comunque probabile che sia stato edificato agli inizi del Duecento e che in seguito deve aver subito alcune trasformazioni. E' però solo molto più avanti nel tempo che il castello è stato radicalmente ampliato. L'apparato difensivo esterno fu notevolmente potenziato. I lavori di sistemazione esterna, compreso lo scavo del fossato dovettero essere molto imponenti. Singolare è l'intervento di sistemazione del sentiero di accesso. Costruito con pietre ben assestate, è estremamente preciso, tecnicamente molto corretto, fino a rialzare leggermente le curve, tanto da essere ancora oggi ben conservato. Del castello di Villa furono investiti i Visconti di Aosta. Bosone, nobile valdostano, lo ricevette nel 1200 dal Conte Tommaso I di Savoia. Il documento del 13 aprile 1200 che attesta la donazione riporta: « Tommaso, conte di Moriana e marchese in Italia, concediamo al nostro caro Bosone visconte di Aosta il castello di Villa nel feudo per ingrandire il suo feudo e in esso costruire un castello. ». Da questo feudo la sua famiglia prese poi il nome di Challant. Il castello fu in seguito proprietà del visconte Gotofredo I di Challant (nipote di Bosone), come ricorda in documento del 19 dicembre 1241, e di Aimone II di Challant (fratello di Gotofredo), per poi passare al figlio di Gotofredo Ebalo I. Il castello di Villa è ricordato nelle ricognizioni feudali degli Challant sia nel 1242, sia nel 1287. Nel 1323 fu ampliato da Ebalo I di Challant che amava soggiornarvi. Ricordato anche come Ebalo Magno, egli ristrutturò ed ingrandì il castello e ne fece la sua residenza favorita. Le mura a nord e sud vennero allungate di 30 metri, ingrandendo la corte e potendo inserire nella nuova zona ad est una cappella ed un altro edificio rettangolare di 11 metri per 6. Alfredo D’Andrade quando visitò il castello nel 1885 descrisse che la cappella conteneva resti di affreschi in parte dipinti con accuratezza ed in parte decorativi, di cui ormai restano solo alcuni frammenti. Ipotecato poi dai Savoia, fu riscattato nel 1370 dai fratelli Giovanni e Bonifacio di Challant. Ancora nel 1430 aveva una notevole importanza militare, tanto che in occasione delle Udienze di quell'anno, furono inviati a presidiarlo un castellano con otto clienti. Ad amare particolarmente il castello di Villa fu Caterina di Challant che, a seguito della morte del padre Francesco I Conte di Challant nel 1442, senza lasciare eredi maschi, dovette lottare con i parenti, in particolare col cugino Giacomo di Challant Aymavilles, per ottenere i feudi paterni. Infatti in virtù della legge Salica, le figlie femmine non potevano ereditare. Caterina però era determinata a difendere le sue terre e grazie all'aiuto del secondo marito Pietro d'Introd, fortificò il maniero di Villa. Nel 1430 i due, in lite con il Duca di Savoia per questioni di eredità, fecero eseguire opere di fortificazione: ponte levatoio e mura a secco. Vi lavorarono muratori della vicina Valsesia, tra i quali Vulliermetus de Pecio, incaricato di fare le tegole. Il maniero fu al centro di uno degli episodi della contesa nel 1453, quando alcuni commissari incaricati dal duca Ludovico di Savoia vi si recarono intimando di restituire il castello a Margherita di Challant, sorella di Caterina, ma furono bersagliati di pietre e dardi e costretti alla fuga. In quell’occasione sembra che nel castello fossero celati settanta armigeri. Gli uomini d'arme di Caterina di Challant avevano giurato sul Vangelo di difendere fino alla morte i suoi diritti. Suo marito, Pietro d'Introd, proclamava: " Quel che non si è potuto ottenere col diritto e per via della ragione, noi acquisteremo e terremo con la forza. Un buon cavallo una volta nella vita strappa la briglia". Dopo la sconfitta di Caterina, costretta a cedere le sue terre al cugino, per il castello iniziò un periodo di declino durante il quale non fu più utilizzato e venne probabilmente usato come fonte di materiale edile, come forse aveva già fatto anche Ibleto di Challant durante la costruzione del castello di Verrès. I ruderi del castello di Villa si trovano all'interno della riserva naturale "Lago di Villa" del comune di Challand-Saint-Victor. Salendo da Verres, 1 chilometro dopo l'abitato di Villa, imboccare a sinistra una deviazione con l'indicazione "strada per il castello". Dal posteggio circa 30 minuti a piedi.
Foto: di Rosario861 e di mariagrazias su http://rete.comuni-italiani.it

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