martedì 25 marzo 2014

Il castello di martedì 25 marzo






TRISOBBIO (AL) - Castello Carpaneto

Trisobbio è uno dei borghi più antichi del Monferrato, forse di origini etrusche. In epoca medioevale aveva un proprio sistema di pesi e di misure, e intensi commerci con Tortona e con la Liguria. Incluso nel dominio feudale degli aleramici, marchesi Del Bosco, verso l’anno Mille, passò poi ai Malaspina e ai Lodrone per via di matrimonio. Il Castello esisteva già all’inizio del XIII secolo, anche se non nelle fattezze attuali. Nel primo Medio Evo, la proprietà di Trisobbio era divisa in tre: tra i Marchesi Del Bosco, quelli De Uxecio, cioè di Belforte, e quelli di Occimiano. Nel 1217 il marchese Ottone Del Bosco e i suoi nipoti del fu Bonifacio donarono Trisobbio al comune di Genova. La situazione di condomino tra Alessandria, che vantava diritti marchionali, in nome della cessione degli Occimiano, e Genova, erede dei Del Bosco, sfociò nel 1224 in una guerra. Trisobbio fu occupato dalle milizie alessandrine che si insediarono nel Castello. Nelle trattative di pace, la fortificazione dovette essere riconsegnata ai Del Bosco, quindi indirettamente a Genova. Federico II, alla ricerca di alleati, convalidò gli antichi diritti dei marchesi di Occimiano e poco dopo investì di Trisobbio il Marchese del Monferrato, nel 1240. Il paese così continuava a stare in condomino. La questione si risolse quando i Malaspina, che erano subentrati ai Del Bosco per via ereditaria, ricevettero riconoscimenti sia dai marchesi del Monferrato, sia da Genova. Ulteriori modifiche al maniero risalgono alla fine del XV secolo, in concomitanza con lo stabilirsi dei Malaspina e il necessario rafforzamento del luogo. Nel 1418-19 Trisobbio fu occupata dai milanesi, nel corso della guerra con Genova e da questi consegnata al Monferrato, loro alleato. Nel 1536, dopo il passaggio ai Duchi di Mantova, il Monferrato, venne privato di piccoli feudi che i Gonzaga misero in vendita, concedendo titoli nobiliari a ricchi signori, mantovani o genovesi. Così Gian Battista Spinola, genovese, divenne signore di Trisobbio. All’inizio del ‘700, dopo anni di “guerre di successione”, il Monferrato passò ai Savoia e nel 1748 ai Francesi, con la Pace di Aquisgrana. Con loro arrivarono le idee riformatrici che in poco più di cinquant'anni portarono all’unità politica d'Italia. Nell’anno 1862, l’edificio si trovava in stato di degrado e rovina. Nel 1913, il 29 marzo, l’architetto Terenzio, architetto della R. Sovrintendenza ai monumenti della Liguria, scrisse all’architetto Commendator Alfredo D’Andrade, per conto del marchese Carpaneto Spinola, padrone del Castello, affinché venissero inviati gli incartamenti riguardanti detto Castello, dall’Ufficio di Torino a quello di Genova, perché, come da accordi presi con l’illustre architetto, si potessero iniziare i lavori di restauro. Tali ingenti opere, su progetto del d’Andrade, portarono il Castello all’aspetto esterno attuale. Il complesso è costituito da un massiccio parallelepipedo dominato dalla torre merlata d'angolo e sovrastato da apparato a sporgere. Nel 1989, il castello ed il parco annesso, sono diventati di proprietà del Comune: l'allora proprietaria, la marchesa Carolina Gavotti Finocchio, ha agevolato l'acquisto dell'edificio da parte dell'Amministrazione, mentre la somma necessaria è stata interamente donata dalla signorina Elena Bianchi. Il Comune ha poi provveduto al recupero e al restauro del castello, che oggi è sede di un suggestivo ristorante, riservato ad eventi, matrimoni, battesimi, comunioni, cresime, con 5 camere da letto (3 matrimoniali e 2 triple), ed il parco aperto al pubblico. Nel luglio del 2002 la Sopraintendenza Regionale per i Beni e le Attività Culturali per la Regione Piemonte ha inserito nell’elenco dei Beni di interesse storico-artistico, presso la Conservatoria dei Registri Immobiliari il Castello Carpaneto di Trisobbio, che rappresenta un esempio di fruibilità delle notevoli possibilità di sviluppo nell’ambito del turismo sostenibile. I vigneti, i castelli, la salubrità dell’aria nella loro semplicità rappresentano una ricca risorsa, l’ospitalità degli abitanti rende ancora più appetibili. Fa parte del sistema dei "Castelli Aperti" del Basso Piemonte. Altri link per approfondire: http://comune.trisobbio.al.it/turismo-e-folclore/trisobbio-un-castello-per-appassionati, http://www.ilmonferrato.info/ov/trisob/trisob1.htm, oltre al sito ufficiale: http://www.castellotrisobbio.com/

Fonti: http://www.castellipiemontesi.it, http://it.wikipedia.org, http://www.castelliaperti.it/pagine/ita/scheda.lasso?-id=26
Foto: da www.castellotrisobbio.com e da http://www.mediacomm.it

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