venerdì 2 maggio 2014

Il castello di sabato 3 maggio






MONTELEONE ROCCA DORIA (SS) – Castello Doria

Monteleone Rocca Doria è un paese che vanta origini antichissime, come testimoniano l'elevato numero di nuraghi ubicati nella zona e il ritrovamento di monete, stoviglie e cisterne scavate nella roccia calcarea e appartenenti a diverse civiltà (romana, cartaginese etc.). Per la sua particolarità orografica (posizionato sulla sommità di una collina calcarea localizzata lungo il corso del Temo, naturale viabilità tra i centri di Alghero e Bosa), che la rendeva una fortezza naturale, aveva tutti i crismi per essere luogo favorito di insediamenti umani fin dall'antichità più remota, anche per la presenza di fontane proprio sotto il ciglione roccioso. La regione nella quale Monteleone è situato era un tempo denominata ''NURCARA'' e si estendeva per tutte le valli e i monti dell'alto e medio corso del fiume Temo. Conobbe il massimo splendore nel periodo feudale con l'insediamento dei Doria (numerosi furono i Doria famosi; fra questi si annoverano: Branca Doria, reso tristemente famoso da Dante -venne cacciato vivo nell'inferno- per aver ucciso il suocero Michele Zanche, signore di Logudoro; Brancaleone Doria, marito di Eleonora d'Arborea; Nicoloso Doria l'irriducibile nemico dei sassaresi, confinato a Castelgenovese chiamata in seguito Castelsardo). Proprio in tale periodo fu edificato il castello, dal quale dominò per circa 3 secoli il vasto territorio, invadendo sovente quelli limitrofi di Sassari, Alghero e Bosa. La costruzione del castello sarebbe da collocare nella seconda metà del XIII secolo, ma solo nel corso del secolo successivo esso divenne uno dei principali centri amministrativi dei Doria presenti nell'isola, un ruolo del tutto simile a quello ricoperto dai centri fortificati di Alghero, Castelsardo e Casteldoria. Tuttavia Monteleone divenne fondamentale nel quadro dei possessi signorili dei Doria solo dopo la conquista aragonese di Alghero nel 1353, divenendo capitale signorile. Un ruolo che conservò in modo costante, per funzioni ed importanza, sino al XV secolo, secondo le testimonianze dei numerosi atti custoditi presso gli archivi italiani e iberici. Nel 1436 dopo un lungo assedio (2 anni) portato avanti dai contingenti aragonesi, ai quali si erano sommate le forze militari di Sassari, Bosa ed Alghero, venne occupato, distrutto e spopolato dei suoi abitanti. Durante la distruzione del paese furono rispettate soltanto le chiese, pertanto gli altri monumenti importanti (la fortificazione del colle a mezzogiorno e il castello posto a ridosso della fontana) vennero quasi totalmente distrutti. Da questo momento, Monteleone (castello) appare progressivamente citato in uno stato di piena rovina, una situazione che sembra viaggiare in parallelo al completo spopolamento del borgo. Solo alla metà del XVI secolo (1536) la Corona Spagnola, nella persona del re imperatore Carlo V, concesse il permesso di "riedificare" il castello e di ripopolare il borgo.. L'indagine archeologica realizzata negli anni 1998-1999, grazie ad una collaborazione tra il Comune, la Soprintendenza Archeologica di Sassari e Nuoro e le Università di Pisa e di Sassari, ha interessato un'ampia area adibita negli ultimi decenni a discarica, ma tradizionalmente riconosciuta come il "Castello". I lavori sono stati organizzati in più fasi: la pulizia dell'area, il rilievo generale delle strutture superstiti, lo scavo di due ampie aree, ed una prima ricognizione del territorio e dell'abitato. Le due aree di scavo nella zona del "Castello" hanno permesso di portare alla luce, e di documentare, i resti due edifici differenti per tipologia costruttiva e funzionale. Localizzato nella zona settentrionale, l'edificio appare organizzato al suo interno in due ambienti rettangolari, contigui tra loro e comunicanti attraverso un'apertura chiusa da un arco a tutto sesto. Questi ambienti erano chiusi da una copertura costituita da una volta a botte che scaricava le spinte sui lati lunghi costituiti da una cortina a sacco rifinita esternamente da blocchi in calcare. La parte superiore ospitava verosimilmente il piano nobile dell'edificio, destinato alla residenza del signore. Questa porzione dell'edificio venne progressivamente demolita, forse già a partire dalla metà del XV secolo, con la finalità di riutilizzare il materiale edile, scartando le parti superflue ed inutilizzabili verso valle a sud, ai piedi dell'edificio. Nell'area meridionale è stato possibile mettere in evidenza in modo completo il profilo di una torre rettangolare provvista di ingresso sul lato orientale. La struttura è costituita da cortine murarie realizzate con scaglie di pietre locali legate con abbondante malta, e doveva presentare al suo interno dei soppalchi lignei utili sia ad un razionale utilizzo dello spazio, sia a raggiungere la parte sommitale. La divisione interna era segnata sulle cortine esterne da alcune cornici marcapiano, recuperate in parte nel corso dello scavo. All'esterno è stato possibile mettere in luce un ampio tratto della cortina muraria pertinente al borgo, realizzata con pietre calcare. Questo stesso lato nella parte bassa era ugualmente chiuso dalla presenza del fiume Temo. Una serie di caratteristiche naturali sfruttate a scopo difensivo dai fondatori del centro medievale, che si preoccuparono di fortificare gli unici lati accessibili alla collina attraverso la costruzione di una cinta muraria. Le indagini sull'articolazione della cinta hanno preso il via dalla raccolta e dall'unione di più tipologie di fonti: quelle cartografiche, documentarie e materiali (ricognizione e documentazione grafica e fotografica). Quest'ultimo studio ha permesso di ricostruire il 70% del circuito, che prendeva il via dalla Torre del Castello e si concludeva ad ovest in corrispondenza del primo salto di quota, per un totale di oltre 500 m. Al suo interno la cinta era suddivisa in varie porzioni, più o meno regolari, congiunte da una serie di torri circolari (almeno 3) e chiusa ai suoi estremi da due torri quadrangolari. Ecco il link per guardare un video dedicato al castello : http://www.videolina.it/video/servizi/18183/castello-monteleone-roccadoria.html
Foto: di Artemisia su http://www.panoramio.com e di giuseppe_oppo su wikimapia.org

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