sabato 7 febbraio 2015

Il castello di domenica 8 febbraio






CASTELDACCIA (PA) – Castello del Duca di Salaparuta

La storia ufficiale di Casteldaccia ha inizio nell’anno 1737, quando il Marchese Vincenzo Ignazio Abbate di Lungarini acquistò per “2400 onze” il territorio denominato “Castellazzo” che, successivamente, diventerà comune autonomo. Il primo nucleo abitativo del paese si dispose attorno ai tre lati della Torre-Castello, dove furono costruite le prime modeste abitazioni contadine, alle quali fu dato il nome di “Casuzze”. Casteldaccia nasce dall'unione di due parole: castello e "accia" o sedano, pianta che cresceva abbondante nel luogo dove ora si erge il paese. Il castello del duca di Salaparuta, che sorge nella Piazza Matrice, al centro del paese, con la sua medievale maestosità domina sul golfo antistante Casteldaccia. Probabilmente si stratta del monumento più antico presente sul territorio casteldaccese, infatti la sua costruzione si ritiene avvenne intorno al 1400. La torre di avvistamento con baglio e masseria rappresenta una struttura fortificata finalizzata alla protezione della popolazione. Sulla sommità della torre d’ingresso al castello, infatti, è possibile ammirare dei merli tipici dell’architettura militare medievale. Essi richiamano la forma dei tipici merli ghibellini con la caratteristica forma a coda di rondine, i quali avevano funzione protettiva sia durante la fase di attacco che di difesa. La torre di avvistamento si componeva di magazzini, stalla, pagliarola, palmeto e corpi vari utilizzati come abitazioni. L’accesso principale al castello avviene attraverso un arco che si affaccia sulla piazza. La volta dell’arco presenta un affresco che si è preservato fino ai giorni nostri. Il castello durante i secoli XV, XVI, XVII, XVII appartenne a varie famiglie nobiliari siciliane fra cui gli Alliata, Termini, Catena, Filangeri fino a quando, il 5 gennaio 1737, Ignazio Vincenzo Abbate - Marchese di Lungarini - stipulò (come già scritto) il contratto con l’acquisto di 24 Salme e 6 Tumuli ed un quarto di terre situate in località “Castellazzo”. Agli inizi del 1900 la famiglia degli Abbate si incrociò con quella degli Alliata. Una delle discendenti del Marchese di Lungarini, tale Felicia Lo Faso, sposò Eduardo Alliata, Duca di Salaparuta. Eduardo Alliata ricevette il titolo di Duca di Salaparuta dal padre Giuseppe che nel 1824 fondò l’Azienda Vinicola Corvo. La lunga discendenza dei Lungarini che si incrociò con quella degli Alliata ci permette di capire le origini della scritta che campeggia sul prospetto della torre medievale. Eduardo Alliata fu un grande enologo del tempo e riuscì a migliorare ed incrementare l’azienda avviata dal padre. L’azienda in espansione necessitava di cantine capienti dove allocare le botti di rovere in cui far fermentare il vino. A seguito di questa necessità Eduardo, fece costruire all’interno del castello delle cantine che però sono andate distrutte negli anni. Nel 2000 la torre con baglio è stata acquistata dal Comune di Casteldaccia e grazie al finanziamento P.O.R 2000/2006 sono stati avviati i lavori di restauro, terminati nell’agosto del 2012, quando l’edificio è stato riaperto al pubblico.
Fonti: https://triscelecult.wordpress.com/castello-del-duca-di-salaparuta/, http://www.siciliainfesta.com/comuni/casteldaccia.htm, http://www.ficarazziblog.it/index.php/2012/08/inaugurata-la-torre-del-duca-di-salaparuta-restaurata/
Foto: la prima, d’epoca, da http://casteldacciapuntodoc.blogspot.it/2014/03/testo-integrale-di-la-festa-di-san.html; la seconda, ben più recente, di Rosario Colianni su http://www.italiainfoto.com/gallery/palermo/p47182-casteldacciacastello-del-duca-di-salaparuta.html

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