martedì 16 giugno 2015

Il castello di martedì 16 giugno







PONTELATONE (CE) - Torre Angioina

Sorto intorno al X secolo, in seguito alle incursioni saraceniche, che provocarono tra l’altro la  distruzione dei villaggi di S. Maria a Pietro, Iovinella e Centura, Pontelatone fu con il suo territorio  sobborgo dell’antica Trebula Balineense, città della Repubblica Campana. Sorto, dunque, come  centro fortificato, di cui restano tuttora orme visive della cinta muraria e di un poderoso mastio cilindrico, Pontelatone fu feudo posseduto dalla famiglia Montefuscolo dal 1189 al 1268.  Sotto Re Carlo II D’Angiò il feudo appartenne della famiglia Rogosia di Dragoni. Dal 1301 passò a Tommaso Marzano, duca di Sessa e grande ammiraglio del regno, il quale nel 1321, per fronteggiare gli imminenti attacchi degli Aragonesi, riprese e fortificò il castello, tanto da farlo divenire un vero e proprio baluardo. Dopo l'avvento degli aragonesi e l'espulsione degli angioini. Pontelatone passò nel 1420 al nobile Cubello d'Antignano di Capua e, nel 1445, alla famiglia Della Ratta, imparentata con i Marzano. Nel 1462 fu assediato da Re Ferrante D’Aragona, per aver Marco Della Ratta, signore di Pontelatone, aderito insieme al cugino Marino Marzano alla rivolta dei Baroni. Pontelatone resistette, grazie soprattutto ai suoi profondi valloni e alle alte rupi, tanto che Re Ferrante dovette abbandonare l’impresa e concentrare le sue truppe a Capua. Sconfitto, successivamente, Marino Marzano, il Re Aragonese  affidò Pontelatone a Diomede Carafa. Sotto questo Conte, Pontelatone conobbe i fasti dell’architettura catalana d’influenza gotica o,  come sostiene il Rosi, di “pura fattura rinascimentale napoletana”. Fu sede notarile della Baronia di  Formicola e centro direzionale, grazie soprattutto alla presenza del Principe che abitava nel suo palazzo di fronte alla torre cilindrica. Divenuto Marchesato nel 1612, Pontelatone mantenne questo fregio fino al 1806, anno in cui, dichiarata decaduta la feudalità da Giuseppe Bonaparte, entrò a far Parte dei Comuni del Regno. Pontelatone è caratterizzata da una torre rimasta testimone dell'antichità. Alta circa 20 metri, domina tutto l'abitato. La torre, chiamata anche “torre angioina di Pontelatone”, nasce dall'intersezione di un elemento tronco-conico, con uno cilindrico, tra i quali è inserita una cornice a toro di notevole effetto plastico. Alla sommità del corpo cilindrico è riconoscibile l'archeggiatura, che costituiva lo sbalzo e permetteva la realizzazione delle caditoie. Questi elementi di coronamento rappresentano degli ulteriori accorgimenti difensivi che l'architettura militare trecentesca aveva elaborato per potenziare le capacità di resistenza delle fortificazioni. Le torri conservano le cortine merlate, utili alla difesa frontale; essendo adibite a difesa e non ad abitazione, richiedevano un accesso difficile da raggiungere e facile da proteggere. All'interno si accedeva a mezzo di corde e non esistevano scale o ponti levatoi, che vennero installati in epoche più recenti. Questa torre ancora oggi non è accessibile al pubblico, anche se restaurata, e non è stata trovata alcuna soluzione al problema del passaggio per accedervi.

Fonti: http://www.comune.pontelatone.ce.it/index.php?option=com_content&view=article&id=49&Itemid=105, http://itasformicola.blogspot.it/2013/02/pontelatone.html, http://www.amicideiborghi.it/nostri_borghi/PONTELATONE/INDEX.htm

Foto: di Maurizio Morelli su http://img4.fotoalbum.virgilio.it/v/www1-6/225/225808/432581/TorremerlataPontelatone-vi.jpg e da http://www.reportweb.tv/home/wp-content/uploads/2014/06/pontelatone.jpg. La terza foto, presa da http://www.langobardiaminor.altervista.org/Trebula.html, riguarda la porta di accesso al borgo antico

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