martedì 28 luglio 2015

Il castello di mercoledì 29 luglio






TURBIGO (MI) – Castello Visconti

Citata nei documenti a partire dal 1150, la località ha importanza storica come luogo strategico per l'attraversamento del Ticino tra Como e Novara. Nel 1164 Federico I ricompensò il suo cancelliere con un feudo comprendente tutti i paesi della pieve di Dairago, divenendo così il primo feudatario del borgo. L'escavazione del Naviglio iniziata dai milanesi nel 1179, fu importante per la nascita di quella parte della città denominata Turbigh in giò, con la nascita di rogge, ponti e nuove strade. Il basso Medioevo fu caratterizzato dall'insediarsi nel territorio turbighese della famiglia Piatti che tese a porsi come guida materiale e spirituale del borgo. Già feudo dei d'Adda, passò in seguito ai Gallarati nel 1599 e ai Doria Landi, che lo tennero fino alla fine del Settecento. La vita di Turbigo nei due secoli successivi fu segnata dalla presenza delle famiglie Tatti e De Cristoforis, di cui rimangono i rispettivi palazzi, oggi di proprietà comunale. Definito nei secoli come un vero paradiso terrestre, per l'eccezionalità del paesaggio e la ricchezza faunistica dei suoi boschi, il borgo di Turbigo vide sorgere numerose dimore gentilizie. In età napoleonica il comune si espanse molto, annettendo dapprima Robecchetto e poi Nosate. Il 3 giugno 1859 il paese fu teatro dello scontro tra franco-piemontesi e austriaci nella famosa Battaglia di Turbigo che si concluse il giorno seguente a Magenta. Le prime notizie in merito all'esistenza del castello risalgono al IX secolo. La struttura, a pianta quadrangolare, è in ciottoli di fiume, pietra squadrata e mattoni; edificato intorno a una torre presumibilmente romana, porta lo stemma dei Visconti. Costruito su di una collina alluvionale, a dominio del Ticino del borgo sottostante, faceva parte, con quello di Legnano, dello scacchiere visconteo. Conquistato e parzialmente demolito nel Duecento, poi nuovamente ricostruito, nel 1569 passò alla famiglia Gallarati, con la giurisdizione di tutto il territorio, e nel 1591 arrivò il casato piacentino dei Landi. Il complesso si struttura attorno a un'ampia corte quadrata con ala porticata sullo sfondo, che presenta un cornicione a sguscio con oculi, dovuto ad interventi cinque-secenteschi atti a trasformare il castello in residenza signorile. Attualmente si presenta in forme trecentesche grazie all'intervento di restauro attuato nel 1922 dall'architetto Carlo Bonomi di Turbigo. Il maniero è attualmente una residenza privata e non è visitabile. Per accedervi si può salire la ripida via della Chiesa, oppure la scenografica scalinata che da via Vittorio Veneto porta direttamente al terrazzamento. Da qui si gode un bel panorama su tutto il paese e il suo circondario. Notevole è il parco circostante, che con una dura battaglia legale è stato risparmiato dai piani di lottizzazione di alcune amministrazioni del passato. Oggi è l'unica area verde al centro del paese e ospita una notevole fauna di animali selvatici (fagiani, rapaci di varie specie, ghiri, lepri, picchi rossi e verdi e molti altri). Altri link suggeriti, dove trovare diverse immagini: http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI100-07551/, http://www.castellidelducato.eu/struttura.php?id=63



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