lunedì 10 agosto 2015

Il castello di martedì 11 agosto






FONTECHIARI (FR) – Torre Boncompagni-Viscogliosi

Fontechiari ad inizio del XV secolo fece parte della Contea di Alvito, e poi tra il XV e il XVIII secolo fece parte del Ducato di Sora, fino a quando nel 1796, per volontà di Ferdinando I delle Due Sicilie, fu reintegrato nel Regno di Napoli. Il suo centro storico è circondato da mura poligonali lungo le quali sorgono delle case torre, utilizzate per controllare il perimetro dell'antico comune. Spicca la torre medioevale, simbolo di Fontechiari da circa 800 anni. Costruita tra il 1247 e il 1293 dai conti d’Aquino di cui porta lo stemma, sotto la signoria di Andrea II e Tommaso, essa è parte integrante della cinta muraria del paese che in quegli anni assunse definitivamente la forma di villaggio fortificato legato ad una struttura agraria. La torre ha svolto anche compiti di avvistamento e di segnalazione con la torre medioevale di Arpino e con il Castello di Vicalvi. Alta 25 metri, la costruzione ha base quadrangolare con angoli rinforzati da conci regolari più grossi. Costruita in buon laterizio locale ha un andamento rastremato che le conferisce un aspetto allo stesso tempo elegante e maestoso ed è coronata da 48 beccatelli in pietra. Sulla parete sud ha due piccole finestre rettangolari in asse, mentre su quella ovest ci sono tre stemmi di cui uno da attribuire ai D’Aquino, uno ai Cantelmo e un altro ai Da Celano, questi ultimi posti sulla torre in occasione del matrimonio tra Antonio Cantelmo e Antonella Da Celano. Verso la piazza una suggestiva scala esterna in pietra conduce alla stanza del primo piano utilizzata per varie funzioni tra cui, la principale, era quella di amministrare la giustizia. Uno scalone permette di accedere alla sommità terminante a loggia.  Nel salone c'è una botola per la quale si scende in un locale sotterraneo che presenta due cunicoli: uno si dirama verso oriente in direzione di Vicalvi e costituiva l'ultima salvezza per il castellano; il cunicolo, infatti, a forma di grande galleria, passava al di sotto delle mura perimetrali e raggiungeva l'aperta campagna; il secondo, a forma di pozzo a sezione cilindrica, costituiva un trabocchetto nel quale venivano eliminate le persone indesiderabili. In seguito la costruzione appartenne ai Duchi Boncompagni, principi di Piombino e nipoti di papa Gregorio XIII, sotto i quali divenne simbolo del potere feudale. La torre sorge dove un tempo si ergeva un castello, oggi non più esistente, i cui edifici sono stati trasformati in Palazzo Viscogliosi.

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Fontechiari, http://www.italiavirtualtour.it/dettaglio.php?id=98398, http://www.comune.fontechiari.fr.it/pagina.asp?ksez=374 (testo da: www.fontechiari.org PRO LOCO FONTECHIARI), testo di Giuliano Fabi su http://www.ciociariaturismo.it/index.php/it/?option=com_content&view=article&id=9440:fontechiari-la-torre-boncompagni&Itemid=1613&lang=en

Foto: da http://www.italiavirtualtour.it/virtual_tours/lazio/fontechiari/vt/piazza_panetta_e_torre_medievale/images/veduta.jpg e dalla pagina Facebook “Associazione Pro Loco Fontechiari” (https://www.facebook.com/assprolocofontechiari/photos/a.879915232027087.1073741827.879912888693988/879915172027093/?type=3&theater)

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