mercoledì 2 settembre 2015

Il castello di mercoledì 2 settembre






VITERBO – Palazzo Doria Pamphili in frazione San Martino al Cimino

San Martino al Cimino è una frazione del comune di Viterbo, parte del territorio della VIII circoscrizione comunale. L'antico centro medioevale è cresciuto intorno all'abbazia costruita dai monaci cistercensi di Pontigny. Nei secoli successivi, il borgo conobbe una notevole espansione urbanistica, demografica ed economica grazie all'interessamento di Olimpia Maidalchini, più nota come Donna Olimpia, vedova del marchese Pamphilio Pamphilj e cognata di papa Innocenzo X, dal quale ebbe il titolo di Principessa di San Martino al Cimino. Donna Olimpia affidò al Borromini la ristrutturazione architettonica del borgo; questi si occupò dei lavori sull'abbazia cistercense (l'innalzamento dei due campanili, con la funzione aggiunta di contrafforti, è opera sua) e, a sua volta, affidò all'architetto militare Marc'Antonio de Rossi il disegno delle mura perimetrali, delle porte e delle abitazioni così come di altri palazzi civili. La realizzazione viene definita un esperimento urbanistico ante litteram: i costruttori del palazzo di corte furono gli stessi che poi acquistarono le case a riscatto, costruite mano mano attorno ad esso: i primi esempi di costruzione pianificata. Le casette, addossate le une alle altre,ospitavano i sudditi all'interno del borgo che era dotato di tutto quanto necessitasse (spacci,osterie,divertimenti organizzati). La principessa aveva esentato i sudditi dal pagamento delle tasse,voleva essere benvoluta creando attorno a sé un nutrito stuolo di sudditi,al punto di stabilire una dote alle ragazze che dopo il matrimonio avessero scelto di rimanere nel paese. La parte alta del centro dell'abitato, raggiungibile mediante due porte collegate dalla strada principale, conserva la chiesa e il secentesco Palazzo Doria Pamphili, costruito su un preesistente edificio dei monaci per iniziativa di Donna Olimpia Pamphilj, utilizzando parte dei materiali avanzati dalla ristrutturazione del palazzo di proprietà della famiglia Pamphilj sito a Roma in piazza Navona, dove la donna abitò fino alla morte del cognato pontefice. All'interno dell’edificio è possibile vedere una vera e propria rarità, infatti il soffitto a cassettoni della stanza da letto di Olimpia Maidalchini, ha una particolarità comune soltanto ad altri due palazzi in Europa, che è quella di potersi abbassare tramite un sistema di carrucole, per ridurre il volume totale della stanza, favorendone il riscaldamento. L'imponente palazzo, completamente ristrutturato negli anni Ottanta del secolo scorso dall'allora Ente provinciale per il Turismo di Viterbo, è oggi sede dell'Azienda di Promozione Turistica ed ospita un elegante centro congressuale. Il cantinone, che è la parte più antica del palazzo ed è diviso da grandi pilastri su cui poggiano le volte cistercensi della primitiva abbazia, è destinato ad attività espositive, mostre, sfilate di moda, concerti, ricevimenti. Il piano rialzato con sei sale didattiche, la réception e la Sala Aldobrandini, costituisce l'ambiente adatto per seminari e corsi di formazione. Il Piano nobile, invece, innalzato su progetto degli architetti della scuola romana facenti capo al Borromini (Spada, De rossi, Marucelli), si articola in una serie di sale per meeting e convegni, con eleganti soffitti a cassettone, che confluiscono nella sala Donna Olimpia impreziosita da un grande camino con raffinate decorazioni. Tutti gli spazi hanno il pregio di una grande luminosità. Dal livello superiore, adibito a comodo spazio per il coffee-break, si può godere di uno spettacolare panorama: dalle ampie finestre lo sguardo spazia dai tetti a coppi delle caratteristiche case a schiera alla piana viterbese e, a perdita d'occhio, al mare. Un comodo ascensore occupa il «vuoto» della ardita scala elicoidale a doppia rampa che collega tutti i piani. Il giardino-cortile viene spesso attrezzato per spettacoli all'aperto, ricevimenti e parcheggio riservato. Nelle immediate adiacenze si aprono la Sala dei Monaci, con volte a crociera, per party e concerti, e la Sala del Granaio, già occupata dal dormitorio dell'abbazia ed oggi un utile spazio per riunioni.

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/San_Martino_al_Cimino, http://www.provincia.viterbo.gov.it/turismo/39-servizi/106-visitare_la_tuscia/49-monumento.html, http://www.latuscia.com/it_comune_san-martino-al-cimino.php

Foto: da http://idiprotrartorpidi.blogspot.it/2012/10/io-tuscio-tu-tusci-egli-tuscia-34.html e da http://www.eventiesagre.it/images/upload/image/2011/feste/lazio/ottobre/festa_castagne_e_caldarosta_a_san_martino.jpg

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