mercoledì 23 settembre 2015

Il castello di mercoledì 23 settembre







LONIGO (VI) - Castello

Il nome di Lonigo si è prestato a più interpretazioni fantasiose da parte degli storici locali. Alcuni lo fanno derivare da Lumi, toponimo estrusco, altri da Luna o da Leone, sia l'animale che il segno zodiacale. L'ipotesi più attendibile è che il nome derivi da una famiglia patrizia romana Leonicenae o Leonicenses. Nel passato spesso un luogo prendeva il nome da una famiglia nobile, con l'aggiunta del suffisso "-icus-", che indica una proprietà, come una villa o un fondo. Nei documenti storici il nome Lonigo compare nel X sec., ma nelle colline circostanti sono state trovate tracce di insediamenti preistorici, dell'età del bronzo. Il primo nucleo abitato fu nella frazione di Bagnolo. Soltanto nel IX sec., dopo un'invasione degli Ungari, la popolazione si raccolse nel centro di Lonigo, sulla collinetta che oggi ospita il Duomo, dove nacque il castello Calmano di cui a noi rimane il "mastio" detto Torron. L'area fortificata Leonicena era compresa fra l’ansa del Guà (Fiume Nuovo), ad Ovest e a Nord, e il Fiumicello ad Est. Entro detto perimetro erano situati due Fortilizi: il Castello Calmano o Castellaccio o Castello Maior e il Castel Giuncoli o Castel Minor. Il primo era situato sull’area corrispondente a quella dell'attuale Villa Mugna, mentre il secondo era situato su quella dell’attuale Duomo. Numerosi documenti ne attestano l'esistenza a partire dal X secolo e, a proposito del Borgo, affermano che esso si è arricchito, durante i primi anni del 2° millennio, di importanti e numerosi palazzi: il Palazzo della Curia Vicentina in cui si riscuotevano le Decime, il Palazzo del Podestà, il Palazzo dei conti Maltraversi, il Palazzo dei conti Nogarola, il Palazzo dei conti di Sarego, casati questi ultimi imparentati con i Signori della Scala, potenti per mezzi finanziari, milizie e cultura. Nel Medioevo Lonigo fu fondo dei duchi longobardi e dei conti Franchi di Vicenza e il Castello fu proprietà dei conti Malacapella di Vicenza dal 1067 al 1194. Nella lotta tra Guelfi di Padova e Ghibellini di Verona subì prima la tirannia di Ezzelino da Romano. Il Castello occupava una posizione strategica importante per cui fu conteso da varie Signorie, tra le quali è prevalso Cangrande della Scala che, verso la fine del 1200, annesse tutto il Vicentino, terra che non aveva mai avuto una Famiglia importante che la governasse e la difendesse. Cangrande potenziò il Castello inglobando e munendo di mura e torri il borgo, che sorgeva nella parte bassa, ad est; un piccolo ponte sul Fiumicello vicino all’attuale “Torrione”, assicurava la comunicazione fra le due realtà urbanistiche. Dopo lo sfaldamento della Signoria Scaligera, verso la fine del Trecento, Lonigo passò sotto i Visconti Signori di Milano, che nel 1392 ricostruirono e potenziarono le difese del Castello e del Borgo, con la supervisione dell'Ing. Marco Gambaretti di Verona. All' inizio del 1404, a seguito dell' indebolimento dei Visconti, l'ultimo dei della Scala, Guglielmo, si riappropriò di Verona e Vicenza con l’apporto determinante dei Nogarola e dei di Sarego. Di lì a poco, però, egli venne ucciso dai Carrara, Signori di Padova. Lonigo, con Cologna Veneta e Vicenza decise allora (era l’ 8 Maggio del 1404) di sottoscrivere un patto di dedizione alla Repubblica di Venezia con cui accettava la dominazione della Serenissima ma si garantiva dei privilegi economici già riconosciuti dall'Imperatore Federico I. In seguito a ciò, i Casati Nobili locali furono costretti a cedere il passo a quelli Veneziani, vere potenze economiche (ricordiamo i Pisani, i Mocenigo, i Soranzo, i Venier, i Contarini). Lonigo era cinta da mura, governata da un Podestà, aveva sgravi fiscali nei commerci di cereali, vini e biade, poiché era zona di confine tra Vicenza e Verona e aveva un mercato settimanale e delle fiere con cui l'alto Vicentino si riforniva di cereali che provenivano da Ferrara e Mantova. A fine Quattrocento il banditismo, le carestie, le incursioni di eserciti in lotta con Venezia portarono gravi violenze e distruzioni anche a Lonigo, che culminarono nell'eccidio del 1511 in cui il Castello fu raso al suolo. Oggi rimangono solo due torri, ben conservate: il mastio e la torre delle carceri. Visitando il seguente link potete trovare diverse valide foto delle torri superstiti: http://www.magicoveneto.it/Berici/Lonigo/Lonigo-1.htm

Fonti: http://www.prolonigo.it/index.php/storia, http://www.il1400leoniceno.com/storia_3.html

Foto: la prima è una cartolina della mia collezione, la seconda (Torre delle carceri) è di Flaviano Pellizzaro su http://it.worldmapz.com/photo/218267_ru.htm, la terza (mastio) è di yuna57 su http://rete.comuni-italiani.it/foto/2009/388408

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