mercoledì 30 settembre 2015

Il castello di mercoledì 30 settembre







SCHEGGINO (PG) - Torre


I caratteri ambientali e culturali del territorio del Comune di Scheggino sono comuni all’intera Valnerina. Una morfologia accidentata composta da valli anguste e vasti altipiani; una variegata copertura forestale governata “dal taglio, dal morso e dal fuoco” per ricavare campi e pascoli, insediamenti accentrati in forma di villaggi aperti, le “ville”, o fortificati, i “castelli”, per la duplice necessità di non sottrarre spazio vitale per l’agricoltura e di difendersi. Quest’assetto, che prende corpo fra il XIII e il XIV secolo, ha la sua matrice nella capillare distribuzione di edifici di culto che nella seconda metà del sec. XII colonizzano i luoghi anticipando la formazione degli insediamenti. L’organizzazione religiosa del territorio, promossa dall’emergente potere vescovile e fondata sul sistema delle pievi e delle chiese dipendenti, ha conferito all’intera Valnerina un’indelebile impronta sopravvissuta fino ai nostri giorni. L’organizzazione civile è stata segnata dal rapporto con il comune di Spoleto in perenne oscillazione fra insofferenza e obbedienza. Scheggino, in particolare, ha pagato la sua fedeltà con saccheggi (1391) e assedi (1522). L’economia, basata sul bosco e sul pascolo che fornivano a quel tempo le materie prime (legno in tutti gli assortimenti, lana, carne e latte), era arricchita a Scheggino da due importanti opifici: la “gualchiera” per il lavaggio e la tintura delle stoffe e la “ferriera” per la lavorazione del ferro estratto a Monteleone di Spoleto e a Gavelli. Un’altra attività esercitata dagli abitanti di Scheggino, attestata da autorevoli fonti, era quella del mestiere di “mularo”, favorito anche dalla presenza della ferriera che richiedeva il trasporto di legna e di ferro. L’importanza di Scheggino come centro di commercio è riconosciuta dal privilegio di tenere il mercato nel primo lunedì di ogni mese, concesso il 2 febbraio 1639 da papa Urbano VIII. In quella occasione si potevano commerciare ogni genere di merci e di bestiame con la franchigia da qualunque tassa. Scheggino è un castello di pendio a forma triangolare, con in cima un cassero e torre di avvistamento, sorto sulla riva sinistra del Nera, a guardia dell’antica strada e di uno dei pochi attraversamenti del fiume. Il suo nome si deve probabilmente alla conformazione del terreno su cui è sorto, con rocce a forma di schegge. Il suo nucleo originale si deve al sec. XIII, quando alla preesistente torre si cominciarono ad addossare le abitazione degli abitanti qui rifugiatisi dopo la distruzione del castello feudale di Pozzano, situato nelle vicinanze. Nell’abitato si può individuare la parte più antica, in alto, detta “Capo la terra”, cinta dalla prima cerchia di mura e per la maggior parte diruta, l’espansione dei sec. XIV e XV, più a valle, il borgo del sec. XVI, lungo il canale di adduzione del mulino, e l’espansione al di là del fiume dei secoli successivi. Tra le vestigia medievali sono ancora visibili la cerchia muraria, la torre di vedetta, le porte e numerosi baluardi di fortificazione. Il 23 luglio del 1522 il castello seppe difendersi da un assalto di ribelli e fuoriusciti della città di Spoleto, con l’ausilio delle donne e dei fanciulli, che dall’alto delle mura difesero animosamente le loro case, malgrado gli uomini validi fossero assenti per la mietitura. La torre del castello si aggrappa ad uno scoglio che per tre lati presenta dei burroni che scendono a picco, mentre il quarto è attaccato alla montagna; domina un lungo tratto della valle e anticamente comunicava con Grotti in direzione nord-ovest. Le mura di cinta sono del XIII e XIV sec. Attualmente si nota l'antica struttura primitiva dell'abitato, con il cassero al vertice del triangolo. La zona delle mura più a monte (sotto il cassero) è completamente in rovina, mentre quelle che raggiungono la torre sono state restaurate negli Anni Ottanta. La torre si è conservata in modo abbastanza buono e ancora si vedono i due tronconi rimanenti della cinta muraria che a questa facevano capo chiudendo il vertice del triangolo. E' costruita in pietra bianca e rosa e gli angoli sono ben squadrati . E' alta circa m. 20. La pianta è rettangolare e i lati misurano rispettivamente m. 3 e m. 3,70. Le pareti sono spesse m. 1. Nell'aggirarla si possono notare, sullo sperone di roccia a livello del terreno, i resti di un cunicolo nascosto tra l'erba e la vegetazione che probabilmente doveva essere un passaggio segreto sotterraneo per accedere, mediante un foro alla base, alla torre; non mancava comunque la pusterla , la cui struttura dall'interno si mostra ben conservata, sempre alta rispetto al piano di calpestio per ragioni di sicurezza. Internamente il tetto in pietra si mostra ben conservato e sulle pareti si intravedono i fori delle travi di legno che sostenevano i ballatoi (una sola trave permane che attraversa la struttura).


Fonti: http://www.umbriavalnerina.it/ita/Scheggino/, http://www.comunescheggino.it/index.php?option=com_content&view=article&id=53&Itemid=64&lang=it


Foto:entrambe di Emanuele Ubaldi su https://www.facebook.com/CASTELLI-ROCCHE-FORTEZZE-in-Italia-308856780344/timeline/

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