venerdì 20 novembre 2015

Il castello di venerdì 20 novembre






UBIALE CLANEZZO (BG) - Castello di Clanezzo

Con la fine dell'impero romano il territorio vide un periodo di scarsa antropizzazione, almeno fino all'arrivo dei Franchi che, istituendo il Sacro Romano Impero, diedero vita al feudalesimo. Inizialmente assegnate al Vescovo di Bergamo, queste terre cominciarono ad essere teatro degli scontri tra guelfi e ghibellini, tanto che in tutta la zona sorsero castelli e fortificazioni, tra cui spicca come imponenza ed importanza il castello di Clanezzo: di proprietà della famiglia ghibellina dei Dalmasano, che vide tra i suoi esponenti Beltramo e Unguerrando, fu al centro dei principali eventi che riguardarono le contrade limitrofe. Su di esso cominciarono a circolare numerose leggende nonché ad addensarsi un alone di mistero, vista l'inaccessibilità del luogo e la terribile fama di cui godevano i proprietari. Nel corso del XIV secolo numerosi furono gli scontri che riguardarono il borgo che, legato al vicino Brembilla, combatté a lungo contro gli abitanti della valle Imagna, schierati con la fazione guelfa, causando devastazioni territoriali e numerose perdite umane. La situazione ritornò alla tranquillità a partire dall'inizio del XV secolo quando, unitamente al resto della provincia bergamasca, venne posto sotto il dominio della Repubblica di Venezia, la quale emanò una serie di provvedimenti volti a migliorare la situazione sociale ed economica. La Serenissima ordinò la distruzione del castello della famiglia Dalmasano, rea di essersi opposta all'arrivo dei veneti, ma diede anche notevole impulso alla basse valle Brembana creando la via Priula, strada che, attraversando l'intera valle, collegava il capoluogo orobico con i territori del canton Grigioni. Si suppone che il castello di Clanezzo venne eretto nella prima metà del X secolo da Attone Leuco. Nel XII secolo il castello fu scenario di lotte tra guelfi della valle Imagna e ghibellini della valle Brembilla. Lotte fra casate, tornei e giostre alla confluenza di due fiumi e tre valli, ma anche sfarzosi matrimoni e grandi feste. L’episodio storico forse più noto è la battaglia fra Guelfi e Ghibellini nell’anno 1443, talmente violento da abbattere il castello in più parti. “Avanzato però quasi per intiero alla terribile catastrofe, il castello di Clanezzo sorgeva ancora solitario fra gli ammonticchiati sfasciumi del villaggio. […] Il tempo, che tutto distrugge e tutto rinovella, riedificò colle macerie delle antiche abitazioni quelle che di presente circondano la villa di Clanezzo, e cambiò il tristo spettacolo della devastazione nella più ridente scena della natura. E il viandante che incede sull’opposta via, compreso non già di terrore ma di misteriosa simpatia sente rapirsi lo sguardo da quel gaudio veramente bizzarro, formato da quei torrenti, da quelle rupi e da quelle verdeggiati boscaglie in mezzo a cui s’innalza con parte ancora delle sue antiche torri il non più temuto castello”(Giambattista Cremonesi, PORTO E VILLA DI CLANEZZO). Verso la fine del XIV secolo il signore di Clanezzo era Enguerrando Dalmasano noto per i suoi scontri con Pinamonte de Pellegrini, i quali si conclusero poi con la morte di quest'ultimo proprio nel castello di Clanezzo. Superato il periodo delle guerre il territorio bergamasco passò sotto il dominio della Repubblica Veneta. Il castello di Clanezzo, però, rimase un covo di ghibellini pronti a parteggiare ancora per i Visconti, male adattandosi al nuovo regime. I rettori di Bergamo arrestarono diciotto rappresentanti di Brembilla e ordinarono l'evacuazione dei territori brembillesi. Pochi giorni dopo, le milizie della Serenissima invasero il territorio brembillese distruggendo parzialmente il castello. Dopo vari proprietari, nel 1804 il castello passò nelle mani dei Beltrami, i quali incominciarono un'opera di ricostruzione, rifacimento e abbellimento secondo i gusti dell'epoca. I lavori furono poi continuati dai Roncalli i quali diedero all'edificio l'aspetto di palazzotto seicentesco ancora oggi ben conservato. Nel secolo scorso l'edificio subì un degrado progressivo, fino all’acquisizione negli anni ’80 da parte dei coniugi Rota Giovanni e Clara. Venne quindi attivato l’importante progetto di completa riqualificazione dell’immobile e del giardino, completato nel 1991. Oggi il castello è una splendida location in grado di ospitare meeting, congressi e anche piccole fiere in una cornice veramente suggestiva. L'edificio è situato nel punto dove il torrente Imagna confluisce nel fiume Brembo. Fu costruito in una posizione strategica poiché la conformazione fisica del territorio costituiva un ostacolo insormontabile per i nemici. Questo castello fu distrutto e ricostruito più volte nel corso del basso medioevo. Ha una pianta ad 'L" con i lati rivolti a nord e ad ovest. Molto interessante è il ponte medioevale che con una sola arcata attraversa il torrente assicurando la comunicazione tra la valle Brembilla e la valle Imagna. Anche se è stato costruito più di mille anni fa è ancora oggi percorribile. A protezione del ponte vi erano le sentinelle che dimoravano nella torre adiacente. All'interno si può osservare un locale dalla caratteristica volta ad ombrello, interamente affrescato con motivi orientaleggianti. Importante è anche la sala delle foglie, la stanza del caminetto e dei medaglioni, la sala dal soffitto in legno intarsiato e la saletta delle rose. Le differenti tematiche delle decorazioni e degli stili compositi fanno intendere che tali abbellimenti siano stati realizzati in epoche diverse. Una leggenda che si raccontavano gli abitanti di Clanezzo e dintorni fino a qualche tempo fa, narra che i boschi circostanti erano infestati da rettili velenosi di ogni sorta. Il castello di Clanezzo era stato preso d'assedio, ma resisteva agli attacchi nemici da parecchi mesi. Incapaci di espugnarlo, i nemici catturarono una gran quantità di vipere e rettili velenosi che fecero entrare nel castello attraverso le feritoie. Questi animali però ritornarono indietro sterminando i nemici e sparpagliandosi nei boschi. Oltre alle leggende vale la pena ricordare alcuni personaggi illustri che hanno soggiornato in questo castello: Massimo D'Azeglio, Giuseppe Verdi, l'arciduca Ranieri. In questo filmato di Mirko Mosca si possono vedere diverse inquadrature interne ed esterne del castello: https://www.youtube.com/watch?v=sof_0UXGoW0

Fonti: http://www.castelloclanezzo.it/, https://it.wikipedia.org/wiki/Ubiale_Clanezzo, http://www.ettoremajorana.gov.it/progetti/castelli/clanez00.htm

Foto: la prima è una cartolina postale (che per ora non appartiene alla mia collezione) mentre la seconda è di Gio la Gamb su http://www.panoramio.com/photo/86071428

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