lunedì 18 gennaio 2016

Il castello di lunedì 18 gennaio






BRUZOLO (TO) - Castello

Si trova in valle di Susa, circa 40 km a ovest di Torino. Nella sua parte più antica, di proprietà oggi della famiglia Marconcini, ha una struttura piuttosto ampia ed è classificabile fra i più interessanti castelli della zona. Il primo nucleo risale al feudo tenuto dai Bertrandi di Montmélian nel XIII secolo, istituito da Tommaso I di Savoia nel 1227. È presumibile che sia stato proprio Bertrandino a costruire il primo nucleo del futuro castello di Bruzolo, intorno a un mastio che l'analisi delle malte e alcuni indizi costruttivi indicano come cronologicamente più antico. Diverse famiglie si sono poi succedute nel feudo. La più rilevante è tuttavia quella dei Conti Grosso, i quali trasformarono l'austero fortilizio in maniero seicentesco a prevalente funzione residenziale, quale si presenta ancora oggi. Forse proprio grazie alla funzione di residenza nobiliare ribadita dai Conti Grosso, il castello di Bruzolo venne scelto nel 1610 per ospitare le trattative, che condussero alla firma del Trattato di Bruzolo, fra gli emissari fra gli emissari di Enrico IV di Francia ("Parigi val bene una messa"), Claude de Bullion e Francois de Bonne de Lesdiguières, e il duca Carlo Emanuele I di Savoia per la conquista della Lombardia e il matrimonio dei figli. Trattato mandato a monte dall'assassinio di Enrico IV e dal successivo cambio di alleanza da parte dell'appena incoronata Regina di Francia Maria de Medici. Del patrimonio del feudo di Bruzolo, insieme al castello facevano anche parte terre, boschi, pascoli, mulini e la Fucina di Bruzolo, risalente al XIII secolo e ancora conservata. Il castello di Bruzolo è situato sulla conoide alluvionale sulla quale si trova il paese, posto all'incirca a metà del pendio che sale fino alla gola del rio Pissaglio. Si trova in una zona ancora parzialmente circondata da prati e vigneti, al centro di uno spazio aperto. Non è costruito su un punto elevato e pertanto sono stati adottati accorgimenti difensivi nel Medioevo come una doppia cinta e un vallo. Il complesso è un borgo abitato costituito da una prima cinta fortificata esterna(XIII-XIV secolo), cui si accede dalla Porta granda e che racchiude la Cort granda e una seconda cinta interna, che racchiude la struttura centrale (il castello vero e proprio) sviluppata intorno alla Cort Nobla. La Cort Granda è ampia circa 3.000 m2 e si sviluppa specialmente sui lati est e sud, lasciando pertanto il castello centrale sull'angolo nord-ovest; alcuni interpretano questo spazio di grandi dimensioni come un ricetto. Tradizionalmente il borgo festeggia il proprio patrono, S. Michele, il 29 settembre intorno a un falò allestito nella "Cort Granda". L'accesso alla Cort Granda dall'esterno è costituito da una porta medioevale con caditoia esterna, attualmente a un livello meno alto del piano stradale probabilmente a causa di alluvioni che hanno innalzato il piano di campagna esterno. La cinta esterna era dotata di torrette angolari sugli spigoli di sud-ovest e sud-est (unica superstite) e di una colombaia sullo spigolo di nord-est. Probabilmente la "Cort Granda" un tempo ospitava anche un vallo che attorniava il castello centrale fortificandolo ulteriormente rispetto alla cinta esterna; il vallo dentro l'attuale Cort Granda dal lato verso il castello centrale è stato probabilmente colmato intorno al 1500. Permane una parte di vallo verso la cinta esterna, sull'angolo Sud-Ovest. Si sviluppa a ferro di cavallo intorno a un cortile centrale di circa 400 m2 detto Cort Nobla, cui si accede dalla "Porta Nobla", un portale barocco in marmo di Foresto (XVIII secolo), che deve aver sostituito un precedente ingresso medioevale forse sul lato est. La struttura del castello centrale, su due bracci (ovest e nord) consta di tre piani fuori terra che risalgono, nei muri perimetrali, all'epoca medioevale (XIII secolo) e inglobano il mastio. Gli ammezzati sono per lo più costituiti da travature lignee con struttura a travi e travetti identica a quella della Salle Basse del castello di Issogne in Valle d'Aosta (e lì datata al finire del Quattrocento). Il braccio nord ha una prosecuzione verso est tardo rinascimentale. Sugli spigoli sud-ovest e nord-ovest si trovano ancora due torri cilindriche, di epoca successiva (lo indicano alcuni particolari costruttivi), forse dovute a lavori di rafforzamento quattrocenteschi. Altre due torri simili agli altri angoli nord-est e sud-est (di una di esse ci sono ancora tracce evidenti) sono state abbattute per lasciare spazio rispettivamente all'allungamento verso est del braccio nord, e poi alla costruzione della manica est, frutto di un ampliamento probabilmente settecentesco. Nelle strade intorno al castello sono ancora visibili i resti dei grandi toppioni, pilastri alti circa 4 metri, che sostenevano i pergolati per la coltivazione della vite al di sopra della strada stessa, già attestati nel 1610 da una lettera del Duca di Savoia Carlo Emanuele I. I toppioni sono quasi identici nella forma e nell'utilizzo a quelli presenti nel castello di Settimo Vittone. Questo bene monumentale di importanza storica si è trovato in grave pericolo nel 2015, dopo la morte nel mese di agosto di Raffaella Marconcini Pampana, ultima discendente in linea diretta della casata Olivero che acquistò il maniero nel 1797, con la conseguente estinzione del ramo principale della famiglia. Il complesso, mantenutosi nel tempo e profondamente contrassegnato dalle varie epoche storiche, abitato con continuità dal XIII secolo a oggi, doveva assolutamente essere salvato da rischi di degrado e di oblio per diventare un bene pubblico fruibile dall’intera comunità. Con volontà testamentaria Raffaella Marconcini ha proposto in eredità il suo maniero, amorevolmente custodito e curato nella sua lunga esistenza, al Fondo per l’Ambiente Italiano affinché possa essere destinato a usi culturali e museali. Il FAI ha accettato di salvare il castello ed è un ottima notizia.

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Castello_di_Bruzolo, http://www.valsusaoggi.it/appello-per-la-tutela-del-castello-di-bruzolo-si-muove-il-mondo-della-cultura/, http://iluoghidelcuore.it/luoghi/to/bruzolo/castello-di-bruzolo/12355

Foto: la prima è di marcofederico su http://rete.comuni-italiani.it/foto/2009/333268/view, la seconda è presa da http://www.camminafrancigena.it/static/photologue/photos/IMG_2681.JPG

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