sabato 26 marzo 2016

Il castello di sabato 26 marzo






BAGNOLO DEL SALENTO (LE) – Palazzo Papaleo

Sicuramente fu centro bizantino e successivamente normanno. Nel 1190 l'allora casale Balneoli venne assegnato da Tancredi d’Altavilla al barone Ruggero Montefusco, in compenso per aver contribuito alla liberazione dei suoi familiari esiliati in Grecia da Ruggero II. Nel 1332 il feudo era sotto la signoria della famiglia Castruccio, passò poi ai Costello. Nel 1400 divenne di proprietà di Maria d’Enghien, moglie di Raimondello Orsini del Balzo, che il 12 agosto 1429 lo vendette all'ospedale di Santa Caterina in Galatina, fondato dal marito e guidato dai frati minori francescani. Da quella data le vicende di Bagnolo furono legate esclusivamente all'Istituto Cateriniano fino all'eversione della feudalità e alla soppressione, nel 1897, delle attività degli olivetani, subentrati ai francescani nel 1507. Il Palazzo Papaleo, costruito in pietra leccese, si trova nella piazza principale di Bagnolo del Salento, opposto alla chiesa come nella tradizione architettonica ed urbanistica di un tempo. Il Palazzo venne trasformato, nel basso Medioevo, in fortezza, con l'edificazione di un torrione sul lato nord, munito di fenditoie e camminamento di ronda, per difendere il territorio dalle frequenti incursioni dei Turchi e dei Saraceni. La struttura attuale della costruzione è il risultato di varie aggiunte e rimaneggiamenti susseguitesi nei secoli, per sopperire alle nuove e diverse necessità del "dominus", e della sua vita interna sino alla armonizzazione finale con la costruzione della odierna facciata del 1870, voluta dal bisnonno degli attuali proprietari. Il Palazzo è sotto la tutela dei Beni di valore storico dei beni culturali ed un'ala è in fase di progettazione e restauro conservativo. Il complesso nei secoli scorsi era il fulcro della vita del borgo ed il luogo è ricco di fascino e storia, e ha dato origine a varie storie e leggende, ancora vive nel ricordo popolare. Oggi Palazzo Papaleo appare ricco di elementi neogotici e neoclassici, con un torrione laterale a pianta ottagonale, finestre bifore d’influenza arabesca e una balaustra puntuta.



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