lunedì 30 maggio 2016

Il castello di lunedì 30 maggio







SEFRO (MC) - Castello Da Varano

L'origine di Sefro risale ad epoca remota, come è testimoniato dai numerosi insediamenti rinvenuti nelle montagne che lo circondano. L'etimologia del Paese potrebbe derivare da “Sefer”. Nel 2009, difatti, nei pressi del paese, è stato trovato un antico giacimento di ferro. Si ritiene sia stata data dai commercianti fenici che si sarebbero avventurati nel cuore di questa terra per approvvigionarsi di minerali ferrosi. La sua recente storia inizia grazie allo stretto rapporto creatosi con Camerino, all'inizio del XIII secolo, quella di Sefro era una comunità solida, economicamente autosufficiente, civilmente evoluta e particolarmente dinamica tanto che il rettore pontificio della Marca nel gennaio del 1240, lo dichiarò libero Comune, appartenente al ducato spoletano e compreso nel distretto camerinese. In seguito al saccheggio di quella città da parte delle truppe ghibelline di Manfredi di Svevia nel 1259, i Camerti trovarono rifugio a Sefro e da qui, sotto la guida di Ranieri della Rocca di Santa Lucia e Gentile da Varano poterono tornare nella loro città dopo breve tempo. Di questa situazione si poté avvantaggiare instaurando un rapporto privilegiato con la signoria Camerte, si dotò di Statuti propri, raggiunse una densità demografica rilevante rispetto alle cittadelle del circondario. Gli statuti del 1423 descrivevano un centro abitato di modeste dimensioni, che era il cuore del paese e si distribuiva intorno al Castrum, mentre era attribuita una maggiore importanza alle tre contrade, tuttora esistenti, di Casii, Saxorum e Paghi et Gori, soprattutto nella determinazione delle magistrature. Oggi non mancano le moderne edificazioni, ma il paese ha mantenuto l’antica divisione in tre terzieri e ha conservato alcuni caratteri propri dell’epoca medievale. Fra i terzieri in cui fu diviso il comune di Sefro si annovera Sassi (Saxorum), nel quale tra la fine del XIII secolo e l’inizio del XIV, fu costruito in posizione piuttosto centrale il Castrum Sefranum. Questa fortificazione muraria con torre, portico e altri edifici veniva utilizzata dalla popolazione di Sefro, al pari di tante altre nei dintorni, come presidio militare di difesa contro eventuali nemici e, in caso di attacco, svolgeva la funzione di rifugio per la comunità. Gli edifici che compongono il castello sono in pietra calcarea bianca, con archi a sesto acuto e a tutto sesto e la loro disposizione farebbe pensare al fatto che Sassi fosse il primitivo castrum di Sefro, e che gli edifici circostanti non sarebbero stati altro che un borgo della stessa contrada. Gran parte degli edifici che costituiscono la contrada, nonostante le ristrutturazioni degli anni passati, presentano caratteristiche antiche, come gli edifici uniti a schiera, le viuzze strette, gli archivolti e diversi sottopassi, che li inseriscono inequivocabilmente nel periodo medievale. Anche il castello, come la Pieve, in epoca medievale aveva una funzione importante, poiché non solo costituiva un essenziale strumento di difesa, ma permetteva anche la crescita della popolazione e la nascita di altre attività artigianali. Nel periodo che vide protagonisti i Da Varano di Camerino, il Castello fu sicuramente una loro proprietà e oggi di tale struttura medievale, impropriamente chiamata Castello dei Varano o Torre dei Varano, rimangono alcuni resti per mezzo dei quali è ancora possibile distinguere la struttura dell’opera fortificata. Dopo essere rimasta seriamente danneggiata in seguito al terremoto del 26 settembre 1997, la costruzione - già appartenente al Comune da una decina d'anni circa, è stata restaurata. Attualmente all’interno di alcune stanze della fortezza è ospitato il Museo della Civiltà Contadina, nato grazie al lavoro e alla passione del suo ideatore, il Sig. Florindo Ferretti, che continua anche oggi ad occuparsene. La collezione del museo è costituita da una varietà di oggetti caratteristici legati al mondo agreste e da una vasta serie di utensili comunemente usati nelle case e nei campi risalenti al 1800 e ai primi anni del 1900. Gli oggetti sono sistemati in ordine preciso e occupano completamente le pareti. Grazie ad un contributo, richiesto dal Comune di Sefro per il completamento della struttura museale, da qualche anno è stato allestito un altro piccolo spazio in cui sono state collocate le attrezzature più ingombranti.

Fonti: http://www.marcamontana.it/it/i-comuni-di-marcamontana/sefro/1681-il-castrum-sefranum, https://it.wikipedia.org/wiki/Sefro

Foto: la prima è presa dal gruppo Facebook "B&B Trekkinapp", https://www.facebook.com/BB-Trekkinapp-849561648465521/?fref=photo, mentre la seconda e la terza sono prese da http://www.iluoghidelsilenzio.it/wp-content/gallery/fortezza-da-varano-di-sefro-mc/sefro_01.jpg e http://www.iluoghidelsilenzio.it/wp-content/gallery/museo-della-civilta-contadina-sefro/museo-arte-contadina-02.jpg


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