martedì 28 febbraio 2017

Il castello di martedì 28 febbraio







MONTALTO UFFUGO (CS) - Torre campanaria (resto castello Ruffo) e torre normanna

Se la storia antica è poco documenta e incerta, quella del periodo normanno testimoniata dalla torre in via Foscarini e quella del periodo Aragonese, con il convento di San Domenico e altre importanti costruzioni, attestano inequivocabilmente un passato molto importante che almeno per un periodo indicano Montalto come il luogo centrale del potere politico degli Aragona in tutta la regione. La prima università della Calabria nacque proprio a Montalto sul finire del 1400, ad opera dell'illustre concittadino carmelitano P.Antonio Foscarini, già rettore dell'università di Napoli, fondatore di importanti conventi tra cui quello di Tropea e grande astronomo scienziato e filosofo. L'università di Montalto fu importante, tanto che richiamava studiosi da diversi stati europei, qui si studiavano materia come la Filosofia, la teologia e naturalmente l'astronomia, del resto il suo fondatore è passato alla storia proprio a causa delle sue convinzioni scientifico astronomiche. Montalto raggiunse grande importanza sotto gli Aragona i quali vi stabilirono parte del loro potere esecutivo, crearono infatti il titolo Duchi di Montalto, che divenne presto tra i più ambiti d'Europa e tale restò per tutto il periodo che abbraccia il loro regno. Di fatto l'importanza politica del ducato si deve a San Francesco di Paola, l'odierna città della costa cosentina era compresa nel territorio di Montalto, quindi il Santo all'epoca era di fatto un montaltese che tra l'altro si recava di sovente nel centro per conferire con il Ferrante ovvero, il figlio di Federico d'Aragona le cui spoglie sono custodite presso la chiesa di san Francesco situata nella piazza (che non ha mai portato il suo nome) principale del centro storico (a tal proposito i religiosi hanno di fatto occultato le spoglie del duca dichiarando che sono andate perse durante un terremoto che in realtà non ha causato danni), a testimonianza esiste soltanto un'antica iscrizione situata dietro l'altare della chiesa di San Francesco da Paola. Il santo percorreva una via di montagna che ancora oggi viene praticata dai pellegrini ogni anno durante i primi giorni di maggio, migliaia di persone partono di notte a piedi attraversando l'Appennino per seguire le orme di quello che fu l'illuminato più potente della religione Cristiana. Sembra inoltre che Francesco si servisse di uno dei numerosi passaggi sotterranei che caratterizzavano il centro del Ducato, alcuni dei quali ancora parzialmente esistenti, di sicuro usati durante tutto il dominio Borbonico per sfuggire agli improvvisi controlli. Il Duca Ferdinando di Montalto, figlio del Re Ferdinando I (avuto con la concubina Diana Guardato) e padre di Giovanna duchessa di Paliano, diede grande impulso alla crescita architettonica dell'odierno comune, lo testimonia la piazza centrale, gli antichi caseggiati, l'imponente chiesa e convento di San Francesco da Paola ed altri palazzi illustri, alcuni dei quali mostrano ancora chiaramente l'architettura spagnola (Montalto può vantare molte chiese alcune delle quali imponenti). Da ricordare la sala dedicata ai duchi di Montalto situata all'interno del palazzo reale di Palermo, che testimonia appunto l'importanza del titolo e dello stesso ducato. L'inquisizione e gli Aragona si macchiarono di fatti gravi, Ferrante infatti mise in atto delle vere e proprie persecuzioni religiose, tra queste vi fu quella che portò ad una delle più drammatiche esecuzioni di tutti i tempi, quella a danno dei valdesi i quali furono rastrellati in tutto il sud Italia per essere deportati nelle carceri del ducato(sede dell'odierno municipio) quindi furono decapitati(uomini donne e bambini) in un sol giorno(più di 1400), così come riportano alcuni documenti custoditi presso l'archivio di Napoli, La chiesa voleva lanciare un messaggio ben chiaro alle minoranze religiose e di fatto questa strage rimase allungo nella coscienza collettiva di tutto il territorio della Calabria Citra, la leggenda vuole che quel giorno il sangue delle uccisioni arrivò fino all'antica via Popilia situata a diversi chilometri di distanza (durante i lavori di ristrutturazione della scalinata della chiesa di San Francesco da Paola avvenuti negli anni 80 del secolo trascorso, vennero alla luce diversi scheletri di ogni grandezza). Oltre a quella a danno dei Valdesi, vi fu inoltre il duro censimento inflitto agli ebrei che furono costretti a subire restrizioni gravose e ad indossare il drappo rosso, Montalto all'epoca era abitato da molti valdesi e da molti ebrei che si stanziarono qui proprio per l'importanza che rivestiva il ducato. I Fasti di Montalto andarono scemando con il passare dei secoli, tanto che ad oggi la sua importante storia è stata soppressa da un oblio artificioso. L'imponente Torre Campanaria conserva ancora intatta la vecchia campana. Era proprio quest'ultima che chiamava a raccolta gli abitanti di Montalto in caso di pericolo o li avvertiva del verificarsi di eventi straordinari. Risalente al XIV-XV secolo, la torre, utilizzata come prigione dal feudatario, era un tempo parte di un possente edificio, detto "castello novo", fatto costruire dal conte Giordano Ruffo; la dimora, già gravemente danneggiata nella prima metà del XIX secolo, venne infine addirittura demolita.La torre normanna di Montalto Uffugo faceva parte dell'antico circuito murario che in epoca medioevale circondava l'intero paese. Lungo la cinta si aprivano ben sei porte, difese da torri a pianta circolare. Quella ancora visibile in via Petralta Foscarini, conosciuta come Torre Normanna perché edificata nell'XI o XII secolo, è oggi in parte circondata da abitazioni. Probabilmente un tempo le torri erano presidiate da sentinelle e, secondo uno storico locale, venivano annualmente benedette in quanto determinanti per la difesa della cittadina.




Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Montalto_Uffugo, http://www.unplicalabria.it/Montalto_Uffugo-221.html, http://www.calabriaturistica.it/torri_e_castelli.php

Foto: le prime due, relative alla torre campanaria, sono foto realizzate dal sottoscritto in loco; la terza, relativa alla torre normanna, è presa da https://www.mondimedievali.net/Castelli/Calabria/cosenza/montalttorr01.jpg

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