venerdì 3 marzo 2017

Il castello di sabato 4 marzo






SASSELLO (SV) – Castelli Doria

E’ citato per la prima volta con il toponimo di Salsole nel diploma imperiale di Ottone I di Sassonia del 967. Già nel medioevo risulta soggetto alla giurisdizione ecclesiastica del vescovo di Acqui. Dall'XI secolo rientrò nei possedimenti del Marchesato di Ponzone e furono proprio i marchesi, nel 1290, a vendere il borgo sassellese al genovese Branca Doria che si autoproclamò, senza un'ufficiale investitura, signore di Sassello. Durante la dominazione doriesca furono edificati due castelli. Fu proprio il condottiero Branca Doria, per altro menzionato da Dante Alighieri in un canto dell'Inferno, con alcuni esuli cittadini ad erigere presso l'attuale borgo di Bastia Soprana il primo di essi dove già anticamente sorgeva una torre d'avvistamento. I successivi contrasti e le azioni contro Genova tra il Doria e la Repubblica di Genova portarono quest'ultima ad un assedio della fortezza che fu rasa al suolo. Nel 1450 fu invece il successore Filippo Doria ad erigere presso Bastia Sottana un secondo castello, al quale si coagulò l'abitato. I rapporti tra la famiglia Doria e gli abitanti del borgo causarono negli anni successivi confronti sempre più tesi e aspri che definitivamente scoppiarono nel 1593 con una rapida ribellione dei sassellesi; secondo alcune fonti storiche furono gli stessi Doria, per placare i dissidi politici tra le diverse casate nobiliari, a vendere il feudo di Sassello nel 1612 alla Repubblica di Genova. Durante la dominazione genovese subì devastazioni e due incendi nel 1626 e nel 1672, a causa degli scontri con i Savoia, prontamente risanati con nuove ricostruzioni del borgo nelle forme e strutture odierne. Nei due celebri scontri in epoca napoleonica - le battaglie di Dego e di Montenotte del 1796 - il territorio fu interessato con alcuni fatti d'armi. Del primitivo castello di Bastia Soprana rimangono ad oggi, su un'altura ad est dell'abitato, pochi ruderi costituiti da brandelli di mura del corpo centrale, da un piccolo ambiente sotterraneo in gran parte interrato e dalla torre circolare, detta “Saracena”, che ancora oggi svetta tra la vegetazione, in precarie condizioni di conservazione. A Bastia Sottana, invece, si conservano ancora ambienti ipogei e ampie porzioni di mura perimetrali risalenti a diverse epoche comprese tra il XV e il XVII secolo ed interessate da interventi di recupero attuati tra il 2008 e il 2010. Alcuni edifici interni utilizzati per le guarnigioni o come magazzini, sono stati nel tempo ampliati e destinati ad abitazioni private. Esiste ancora la cappella marchionale perfettamente conservata, oggi chiamata cappella di Sant’Antonio. Altri link suggeriti: https://www.youtube.com/watch?v=D-GG8VPFuhk (video di Claudio Arena su Bastia Soprana),

Foto: entrambe riguardano Bastia Soprana. La prima è di Niente0 su https://it.wikipedia.org/wiki/Bastia_Soprana#/media/File:Sassello-Bastia_Soprana-torre.jpg, la seconda è di Walter Carlini su http://mapio.net/pic/p-46477887/

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