mercoledì 3 maggio 2017

Il castello di mercoledì 3 maggio






CELENZA SUL TRIGNO (CH) - Torre nel borgo medievale e Torre della Fara

Il primo impianto risale al X secolo ma rimaneggiato fino al XVIII secolo, mentre la torre risale al XVIII secolo. Il borgo attualmente è parzialmente integro ma, specialmente dopo la seconda guerra mondiale ne furono distrutti molti punti, tuttavia, precedentemente erano già state demolite alcune delle porte urbiche, così come furono demoliti il Castello Ducale e la Chiesa del Purgatorio fuori le mura sita presso la Porta da Capo o Maestra. L'orientamento delle strade del borgo, che si sviluppa su di un crinale di un colle, era a pettine con due assi principali, il tratturo Ateleta-Biferno e la strada per l'Abbazia di Santa Maria del Canneto. Il punto centrale del borgo era la Piazza Maestra che era circoscritta dalla chiesa, riedificata nel 1605, e dal Palazzo ducale Caracciolo-Pignatelli-D'Avalos. Le strutture difensive sono rimaste nei residui toponomastici nelle due porte urbiche, nelle case con mura a scarpa della via di confine Frainili (ov'era una torre prima della seconda guerra mondiale), nelle case-mura di via Palazzo, nelle case-torre di Via Palazzo (come il Palazzo Piccoli-D'Aloisio) e nell'arco di via Frainili. Il materiale impiegato per la costruzione del borgo, tra l'altro, è il laterizio. La più antica menzione del paese risale all'anno 1309, ricordata come Celentia, e ancora nell'anno 1328 come Celencia. Nel 1451, Celenza era compresa nella baronia di Monteferrante, posseduta, per investitura di re Alfonso V d'Aragona, da Marino Caracciolo di Santo Buono, al quale successero i figli Tiberio, Ettore, Galeazzo e Sergiovanni. Successivamente appartenne ai d'Avalos, dei duchi di Guglionesi; ai Pignatelli e di nuovo ai Caracciolo fino all'abolizione della feudalità. La torre medievale si trova accanto alla chiesa parrocchiale ed ha pianta circolare. La muratura è a scarpa e attualmente è usata come cisterna.

La torre della Fara, nella omonima località, è posta presso il fiume Trigno ed il tratturo Ateleta-Biferno ed era in collegamento visivo con centri limitrofi e con il monastero di Santa Maria del Canneto di Roccavivara (Molise). La torre risale al XII secolo ed è un esempio di torre isolata di avvistamento e di presidio. Anche se il toponimo richiama la fara longobarda è, tuttavia, arduo identificare l'epoca di costruzione del sito. La torre ha una struttura cilindrica ed è realizzata in pietra irregolare, ma sono utilizzati anche frammenti lapidei per incorniciare le aperture e le feritoie. E' alta 15 metri e con diametro di 6 metri. La torre è priva di mura a scarpa e, ad un terzo dell'altezza vi è un'apertura la quale, verosimilmente, costituisce un ingresso sopraelevato. Inoltre, nell'interno vi sono i fori ove appoggiavano le travi per il sostegno dei vari livelli. La copertura all'interno è a volta con calotta ribassata. L'utilizzo della malta nella Torre della Fara diminuisce con l'altezza così come diminuisce lo spessore dei muri sempre col crescere dell'altezza. Attualmente nella torre di Celenza non si hanno dati sulla copertura a terrazzo una volta forse merlato, dell’ambiente terraneo o sotterraneo adibito anche a cisterna d’acqua e sono stati asportati gli elementi lapidei di alcune partiture architettoniche. Altri link suggeriti: https://www.mondimedievali.net/Castelli/Abruzzo/chieti/celenzatrigno.htm, http://www.costieradeitrabocchi.it/torre-della-fara/

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Celenza_sul_Trigno, https://it.wikipedia.org/wiki/Torre_della_Fara, http://www.altovastese.it/arte/torre-della-fara-celenza-sul-trigno-ch/, http://www.celenzasultrigno.com/storia_del_comune.html

Foto: entrambe raffigurano la Torre della Fara e sono prese da http://www.altovastese.it/arte/torre-della-fara-celenza-sul-trigno-ch/

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