venerdì 16 giugno 2017

Il castello di venerdì 16 giugno






GRONDONA (AL) - Castello

La zona venne infeudata dai carolingi ai Marchesi di Gavi sotto Pavia. Grondona viene citata per la prima volta in un documento imperiale nel 1164 quando l'imperatore del Sacro Romano Impero Federico I "Barbarossa" confermava i privilegi del comune di Pavia, a cui sottoponeva Grondona. Nel 1176 Grondona venne integrata nei domini del comune di Tortona. Nel 1181 i signori di Grondona che erano Alberto Becco, Corrado, Alberto e Guglielmo Pavese giurarono fedeltà al comune di Tortona, in cambio il comune agli stessi Grondona. Nel 1181 il marchese Guido II, marchese di Gavi cedette al suddiacono Girvino la metà del castello di Grondona e altri castelli al prezzo di 600 denari d'argento comprese le torri, le mura, i fossati e qualsiasi bene posto all'interno e all'esterno degli stessi compresi i diritti e redditi pertinenti. Nel 1185 i consoli di Tortona promisero la protezione ai milanesi che avessero percorso la Valle Scrivia e la giurisdizione tortonese, dove figuravano i de Grondona, signori di Grondona, che passarono quindi sotto la protezione dei vescovi di Tortona. Nel periodo 1185-1192 vi furono frequenti scorribande  genovesi che fecero temere al vescovo di Tortona la fedeltà dei signori di Grondona. Nel 1192 Grondona giurò nuovamente fedeltà a Tortona con l'intermediazione dei marchesi di Gavi e di Parodi, alleati di quest'ultima. Tra il 1198 e il 1202 i marchesi di Gavi alienarono completamante i loro diritti feudali su Grondona. I de Grondona furono quindi gli unici signori del luogo e nel 1210 giurarono fedeltà a Tortona. Nel 1259 si costituì come comune autonomo, governato da un podestà, il primo fu il signore del luogo Federico da Grondona, signore anche di Dernice, Roccaforte e Mangioncalda di Carrega. Tra il 1294 e il 1310 Percivalle Fieschi, futuro vescovo di Tortona acquistò dai signori di Grondona parte del feudo che era quindi amministrato in condominio tra Fieschi, marchesi di Gavi e signori di Grondona. Nel 1350, dopo una controversia risolta dal luogotenente dell'impero Generardo di Arnstein, vennero delimitati i confini del feudo con le comunità di Montessoro di Isola del Cantone e Roccaforte. Nel 1369 vennero delimitati i confini del feudo con le comunità di Prato di Cantalupo e Roccaforte. Nel 1433 Nicolò Fieschi giurò fedeltà ai Visconti. Nel 1457 passò definitivamente sotto il Ducato di Milano e ne fu castellano il Marchese di Fosdinovo Giacomo I Malaspina, ma nel 1471 venne restituito a Nicolò Fieschi, dato che aveva giurato fedeltà al nuovo duca di Milano Gian Galeazzo Sforza. Nel 1547 passò insieme a Vargo di Stazzano ad Andrea Doria che lo rese feudo imperiale, ma nel 1560 ritornò ai Malaspina, che lo tennero fino al 1797. Da quel momento entrò a far parte della Repubblica Ligure, nel 1805 dell'Impero francese e nel 1815 rientrò a far parte del Regno di Sardegna nella Provincia di Novi della Divisione di Genova, da cui venne staccata nel 1859 col decreto Rattazzi per entrare a far parte della provincia di Alessandria e quindi del Piemonte. Un castello venne costruito nel 1181, su iniziativa dei vescovi di Tortona. L'edificio era di forma oblunga, con tre torri cilindriche e una cappella; esso seguì la storia di Grondona. Dal 1797 venne abbandonato. Fu distrutto da una frana il 12 aprile 1934 che provocò dieci vittime. Rimane solo il mastio, imponente struttura in pietra a pianta circolare, caratterizzato da un accesso sopraelevato rispetto alla quota del terreno. Presenta uno splendido portale in pietra e ancora visibili tracce di un bordo ad aggetto sulla sua parte sommitale, coronamento che un tempo probabilmente sorreggeva il tavolato ligneo del cammino di ronda. Data la natura del terreno su cui è edificata, la torre è a costante rischio di frana. Sono in corso importanti opere di consolidamento del terreno circostante ed il mastio (o la "Torre" come viene definita dai grondonesi) verrà smontata pezzo per pezzo e riedificata a qualche centinaio di metri dall'attuale posizione in un sito sicuro che domina l'intera valle spinti. Ecco un interessante video, di Michele Ponta, sul castello di Grondona: https://www.youtube.com/watch?v=INeJwPnBfJA

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Grondona, testo su pubblicazione "Castelli in Piemonte" di Rosella Seren Rosso (1999), http://www.prolocogrondona.org/PagineInterne/StoriaGrondona.html, http://www.comune.grondona.al.it/testi.php?id_testi=2

Foto: la prima è presa da http://mag.corriereal.info/wordpress/2014/08/22/da-grondona-a-rivalta-tra-scrivia-borbera-e-spinti/, la seconda è presa da https://ceppogasmtb.wordpress.com/2013/05/13/tour-scalatori-alta-valle-spinti/

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