giovedì 20 luglio 2017

Il castello di giovedì 20 luglio






MURO LECCESE (LE) - Palazzo del Principe

Nel Medioevo e precisamente nel 1156, il normanno Guglielmo Bosco fu il primo principe di Muro; in seguito Ruggero figlio di Tancredi d'Altavilla conte di Lecce, concesse il feudo ad Alessandro Gothi. Nel periodo angioino il feudo appartenne alla casata dei De' Monti marchesi di Corigliano d'Otranto. Nel XIV secolo il feudo di Muro Leccese fu riservato alla corona. Passò dunque alla famiglia degli Orsini Del Balzo principi di Taranto, che delimitarono i confini del feudo (1438), concedendolo ai Protonobilissimo, casata di origini tarantine. Costoro furono principi di Muro fino al 1774, quando la città passò al demanio. Nel 1797 il feudo fu concesso da Re Ferdinando al principe Antonio Maria Pignatelli di Belmonte: questa casata tenne il feudo fino al 1854, quando poi fu venduta al Cavaliere Achille Tamborino. Dal 1861 seguì le sorti della Nazione. Il borgo antico , denominato "Terra" , è costituito da un agglomerato di piccole costruzioni distribuite lungo un dedalo di viuzze. Il Palazzo del Principe, che i muresi sino alla metà dell'ottocento chiamavano "Castello", insieme al borgo "Terra" costituivano sicuramente l'antico borgo fortificato mediovale di Muro Leccese. Il palazzo fu edificato nella seconda metà del XV secolo sui resti di una struttura medievale del Quattrocento, una fortificazione che cingeva molto probabilmente tutto il borgo medievale. Nella zona nord del Palazzo sono stati portati alla luce un fossato profondo circa quattro metri, ricavato nella roccia, e un tratto di muratura con il toro, caratteristica modanatura a tondino delle fortificazioni militari della fine del XV secolo. Inoltre, nel cortile del Palazzo, adiacente alla fortificazione, è stato individuato un viottolo in cui erano ricavati nella roccia delle fosse granarie di splendida fattura. L'edificio si presenta con un'austera facciata - su Piazza del Popolo - costituita da un portale, sormontato dallo stemma dei Protonobilissimo che raffigura un dragone, e da finestre e balconi di gusto rinascimentale. Entrando attraverso l'androne che conduce al cortile è possibile vedere, sotto il ponte di accesso, il fossato interrato al momento dell'ampliamento dell'edificio. Nel cortile, a sinistra, un breve tratto di viottolo con silo, relativo all'abitato quattrocentesco fu inglobato nel palazzo nel XVII secolo. Sempre nel cortile è possibile leggere, grazie all'utilizzo di tipi di pietra diversi nella costruzione del pavimento moderno, l'andamento delle murature medievali emerse durante gli scavi archeologici. A sinistra del cortile si accede, attraverso un secondo ponte che scavalca il viottolo con i silos, alle stalle seicentesche che ospitano il "Museo del Borgo". Sul lato opposto, si entra nel palazzo vero e proprio tramite una porta monumentale sulla cui architrave è riportata la data 1546. All'interno, nei tre vani principali del piano terra, i più antichi del palazzo, si possono distinguere sulle pareti le originarie disposizioni delle porte e delle finestre, lasciate a vista dopo i restauri del 2002. Nei quattro angoli della sala centrale sono conservati peducci decorati da figure fantastiche alternate a figure umane (il bambino che si affaccia alla vita e un uomo piegato dal peso degli anni). All´angolo opposto del palazzo è situata la piccola cappella ad uso della famiglia feudatale. Dal cortile, attraverso la scala monumentale seicentesca coronata dallo stemma dei Protonobilissimo, si accede agli ambienti del piano nobile con la grande sala del ricevimento e gli appartamenti privati del principe e della principessa. Nella camera da letto, dietro un armadio si conserva la latrina privata, mentre nella sala ricevimenti c´è un camino con incisa la data 1759. Sempre dal cortile si accede nei sotterranei dove sono visibili enormi pile monolitiche in pietra leccese per la conservazione dell'olio, le finestre a bocca di lupo per la difesa del castello cinquecentesco e, infine, il vano delle carceri, ricco di graffiti ed incisioni lasciate dai prigionieri. I motivi riprodotti rappresentano animali, figure umane, simboli religiosi ed anche delle tacche che indicano il trascorrere dei giorni di prigionia. Attualmente l'edificio, è in parte destinato a sede comunale, per il resto viene utilizzato come contenitore culturale. Alcune stanze ospitano il museo che raccoglie reperti medievali e quelli provenienti dall'antica città messapica, qui esistita fra il IV e il II secolo a.C. Altri link consigliati: http://www.mondimedievali.net/Castelli/Puglia/lecce/muro.htm (scheda di Borgo Terra - Muro Leccese), http://www.japigia.com/le/muro/index.shtml?A=muro_3, https://www.youtube.com/watch?v=JnjBzb9GZ_Q (video di Pasquale Urso).
Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Muro_Leccese, http://www.comune.muroleccese.le.it/territorio/da-visitare/item/palazzo-del-principe, http://www.salentoplus.it/luoghi/luogo_palazzodelprincipe_muroleccese.php

Foto: la prima è di Lupiae su https://it.wikipedia.org/wiki/Muro_Leccese#/media/File:Muro_Palazzo_del_Principe.jpg, la seconda è di carlom su http://rete.comuni-italiani.it/foto/2009/83247/view

Nessun commento: