venerdì 29 dicembre 2017

Il castello di venerdì 29 dicembre




RIPALIMOSANI (CB) - Palazzo Marchesale

La più lontana notizia su Ripalimosani proviene dal suo stesso nome che, secondo alcune fonti, è stato tratto da Limosano quando i suoi abitanti vi si rifugiarono per nascondersi da scorrerie bellicose. L’apposizione Ripa ben si addice alla configurazione di questo agglomerato sito su di un costone arenaceo declinato sul vallone "Ingotte" alla destra del fiume Biferno. Dunque, come testimonia la “Pergamena montaganese” il paese esisteva già prima del 1039. In seguito alla disgregazione dell’impero romano, Ripalimosani finì nelle mani di varie dinastie nobili. Primo signore fu Rodolfo il normanno che, per trentaquattro once, acquistò da Carlo d’Angiò tutto il territorio; poi la cessione alle famiglie Alemagna (XVI sec.), Aldomoresco (XVII Sec.), e ai casati dei Gambacorta, Di Capua, Mastrogiudice, Pappacoda, Castrocucco ed infine nel 1803 Mormile. I signori che governarono Ripalimosani vissero molto spesso nell’ozio non curanti delle esigenze del popolo. Fu questa la causa principale che, insieme alle profonde distinzioni tra i ceti sociali, non fece mancare atti di violenza nonché un vero e proprio fenomeno di brigantaggio. Ripalimosani, tuttavia, con le signorie regnanti si arricchì di un prestigioso valore artistico e di un rilevante spessore culturale: non a caso alla fine del XIX secolo il paese godeva di una tranquilla situazione anche a livello economico. Il Palazzo Marchesale, ubicato nella parte più alta del centro antico, in origine era un castello del X secolo, poi modificato in età barocca. Sorse come centro di controllo e non come struttura difensiva. Vi risiedevano per lo più i notai e i burocrati del centro. Per potervi accedere bisogna percorrere una gradinata, attraverso la quale si giunge anche alla Chiesa di Santa Maria Assunta. Il palazzo è una struttura molto ricca: la parte esterna quadrangolare mostra ancora i segni del castello per quanto concerne i bastioni ed un ingresso sul prospetto laterale dove sono visibili ancora i punti di innesto dell'antico ponte levatoio. L'edificio si sviluppa per ogni lato con altezze differenti. In particolare, il lato nord conserva una torre edificata nel 1616. Una volta entrati nel cortile appaiono immediatamente al visitatore sul lato nord le scalinate che conducono ai piani nobili; tra i due accessi alle scalinate vi è poi un arco, che indica l'antico ingresso alle scuderie. I locali collocati al di sotto del cortile venivano adibiti a stalle o cantine. La struttura si eleva su più livelli : il piano sotterrato veniva utilizzato come una prigione; il piano terra adoperato per i servizi; due piani superiori erano destinati ad abitazioni ed infine vi era un terrazzo. All'interno le stanze nobili sono rimaste perfettamente conservate, con arredamento in rosso porpora (in una di esse si conserva un altare murale ornato a mosaico risalente all’800, con la bolla papale del tempo). Il castello si presentava caratterizzato da una sala di dimensioni molto grandi collocata al piano nobile, che veniva adottata per lo svolgimento delle rappresentazioni teatrali. Accanto a quasta sala vi era una cappella privata barocca (con altare decorato da una tela raffigurante la Madonna in trionfo) e di fronte ad essa un "trabocchetto" vale a dire una struttura composta da paletti in legno a punta che veniva utilizzata per punire gli ospiti poco graditi. Il castello era dotato anche di una prigione, scavata nel tufo denominata dalla popolazione “carfudio”. Il portale principale è in stile cinquecentesco classico, costituito da un arco in pietra che è sormontato da una lapide in memoria di Marino Mastrogiudice, che nel 1516 divenne signore di Ripa e al quale bisogna attribuire la vera e propria opera di trasformazione in struttura propriamente residenziale. Nel 1828, una parte del castello venne adibita a rimessa mentre una delle sale venne trasformata ad abitazione, per volere del proprietario, ossia il signor Marinelli. Il palazzo ducale propone una certa particolarità rispetto alle altre strutture fortificate del tempo, in quanto sono visibili diverse finestre esterne; solitamente sulle facciate erano consentite solo feritoie per scopi difensivi, mentre le altre aperture dovevano affacciarsi solo nel cortile. Altri link utili: http://www.ripalimosanionline.it/palazzo.php

Fonti: http://www.comune.ripalimosani.cb.it/ripalimosani/zf/index.php/storia-comune, https://it.wikipedia.org/wiki/Ripalimosani, http://turismo.provincia.campobasso.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/431, http://www.molise.org/territorio/Campobasso/Ripalimosani/Arte/Castelli/Palazzo_Ducale

Foto: è presa da http://molisiamo.it/la-festa-delle-quercigliole-a-ripalimosani-e-la-mostra-simposio/ 

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