mercoledì 3 gennaio 2018

Il castello di mercoledì 3 gennaio




BUBBIO (AT) - Castello

Il primo documento su Bubbio risale al 1142, anche se il luogo era già abitato in epoca romana. Bubbio apparteneva a Bonifacio Minore di Cortemilia, figlio di Bonifacio Marchese del Vasto. Nel 1205 Bubbio fu ceduto a Manfredo II di Saluzzo per 200 lire. Nel XIII secolo si configura l'aspetto attuale del paese intorno alla via maestra Via Magistra loci Bubii. Nel 1300 Bubbio appartenne al marchese di Saluzzo e poi a quello del Monferrato. Nel 1321 Oddone IV del Carretto, figlio di Manfredo Il donò ad un certo marchese Nano di Ceva anche la quarta parte di Bubbio, insieme ad altri possedimenti. Dopo pochi anni, tuttavia, Bubbio risultava nuovamente sotto il dominio di Manfredo III, figlio di Manfredo II. Un diploma di Carlo IV del Lussemburgo del 1355 conferma a Giovanni di Monferrato l'investitura di tutte le terre appartenenti ai discendenti di Aleramo, tra cui anche Bubbio. Nel 1464 Bubbio ottenne gli Statuti proprii comunali (conservati ancora nella Biblioteca reale di Torino) dai quali sono evidenti le attività agricole e artigianali cui si dedicava la popolazione. Bubbio ostacolò con ogni mezzo i Savoia e nel 1615 tentò di impedire il passaggio delle truppe sabaude. Nel quadro europeo della pace seguita alle guerre di successione, il 7 luglio 1708 l'imperatore Giuseppe I aggregò il Monferrato al Piemonte. Il nuovo ordine territoriale determinato dall'unificazione del Piemonte venne interrotto solo dalla parentesi napoleonica, in cui anche Bubbio ebbe a soffrire il passaggio di vari eserciti. All'epoca dell'annessione ai domini sabaudi il paese versava in una situazione di grave crisi: la popolazione, prima assai più numerosa, era scesa nel 1774 a 1035 abitanti pur non venendo mai meno i servizi essenziali, come la scuola. Nell'Ottocento le cose migliorano decisamente, al punto che nel 1848 i Bubbiesi erano già risaliti a 1402. Dell' antico maniero duecentesco - che seguì gli stessi passaggi di proprietà del feudo - oggi non rimane praticamente nulla. Con la presa del potere degli Spagnoli, nel 1639, subì gravi e irreparabili danni. Dalla distruzione si salvò soltanto l'antica torre che dal lato di ponente difendeva il paese come sentinella avanzata. I ruderi passarono poi in proprietà alla marchesa Maria Eleonora Cacherano Crivelli Scarampi Provano, la quale lo alienò, tra il 1783 e il 1787, al signore di Bubbio Annibale Galvagno, esponente dell'illustre famiglia che fin dal 1766 aveva acquisito, con regia patente di infeudazione, la quarta parte del feudo per la somma di 6200 lire. La parte abitativa venne ricostruita in stile neomedioevale nel XIX secolo e si presenta oggi come una elegante, signorile dimora, con ampie sale affrescate, locali di rappresentanza e un bel parco posto sopra uno sperone di roccia a strapiombo sul fiume. Di proprietà privata, il castello viene aperto ogni anno in occasione della festa del Polentone, la prima domenica dopo Pasqua, per la partenza della sfilata storica. Attualmente ospita un albergo con ristorante. Nelle vicinanze del castello sono ancora visibili gli antichi bastioni, con tre torri angolari. Altri link suggeriti: https://www.youtube.com/watch?v=SIjVvf2ZROY (video di PagineGialleit), https://www.youtube.com/watch?v=N_84MC0MtkU (video di Immotorino), http://www.ilcastellodibubbio.com/, https://www.facebook.com/ilcastellodibubbio/ (pagina Facebook ufficiale)

Fonti: http://www.comune.bubbio.at.it/, testo su pubblicazione "Castelli in Piemonte" di Rosella Seren Rosso (1999)

Foto: la prima è di Bruno Accomasso su http://www.osservatoriodelpaesaggio.org/ATLANTE%20DEL%20PAESAGGIO/Foto%20Atlante%20Astigiano/Foto%20del%20Comune%20di%20Bubbio%20(AT)%20(Bruno%20Accomasso)/slides/Bubbio,_castello%20(Bruno%20Accomasso).html, la seconda è di Mauro Marenco su http://mapio.net/a/66669317/

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